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MotoGP, analisi GP Germania 2019: la decima al Sachsenring dell’invincibile Marquez

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La fase iniziale della stagione 2019 del Motomondiale ha chiuso i battenti con il GP di Germania e ora piloti e team si apprestano a godersi una meritata pausa di un mesetto dove sarà possibile divertirsi un po’, staccare la testa e ricaricare al meglio le batterie dopo le tante fatiche accumulate negli ultimi mesi. Il responso del Sachsenring è stato inesorabilmente lo stesso degli ultimi dieci lunghissimi anni: un solo nome, un solo pilota è riuscito a monopolizzare ogni sessione di qualifica e gara del peculiare tracciato tedesco nell’ultima decade e quel nome è inevitabilmente quello del cannibale di Cervera Marc Marquez. Un dominio di tale portata su un unico tracciato è qualcosa di storico che è destinato a restare per sempre negli annali del Motociclismo e dello sport a tutto tondo, un amore sbocciato ancora in 125cc e che dal lontano 2010 non ha mai tradito una sola volta il catalano.

Questa stagione si sta dimostrando ogni round sempre più favorevole al suo cammino verso l’ottavo titolo iridato, la costanza e la prestazione che Marquez e la sua Honda sono in grado di portare in ogni condizione li ha portati a terminare tutte le gare al primo o al secondo posto (chiaramente escludendo il GP americano dove è scivolato mentre stava comunque dominando la gara) e il suo vantaggio a 58 lunghezze sul più immediato inseguitore Andrea Dovizioso. Le vacanze si preannunciano così in totale relax per il volto attuale del Motomondiale mentre tutti gli avversari saranno costretti ad arrovellarsi il cervello alla ricerca di qualcosa che possa farli avvicinare alle vittorie.

La Yamaha è in costante crescita ma sembra ancora mancare qualcosa per riuscire a tornare totalmente ai fasti del passato: Maverick Viñales è tornato quel pilota velocissimo e costante che tutti ricordavano, lasciando a casa le tante sfortune che l’hanno colpito a inizio stagione e candidandosi al ruolo di principale anti-Marquez fin da Brno. Fabio Quartararo continua a stupire nonostante abbia commesso una delle poche sciocchezze dell’anno nella corsa di ieri, scivolando nel tentativo di sorpasso ai danni di Danilo Petrucci, ma la costanza di risultati arriverà da sola per il giovane francese, con il crescere dell’esperienza; Franco Morbidelli resta competitivo ma sembra accusare un po’ il fatto di avere un compagno così rapido e spesso le sue prestazioni vengono anche ingiustamente offuscate dai lampi di talento del Diablo. Valentino Rossi è crollato nettamente di colpi dopo la beffa della vittoria mancata ad Austin e anche qui al Sachsenring ha evidenziato molti più problemi del compagno spagnolo in ogni turno; la chiave per il pesarese resta quella di trovare una soluzione ai continui disastri sul giro secco perché l’impressione è che se riuscisse a trovare il modo di partire più avanti avrebbe spesso più di qualche chance di giocarsi anche i podi.

Le Ducati di Dovizioso e Petrucci, nonostante tutti i problemi evidenziati e che probabilmente sono addirittura in aumento rispetto al recente passato, sarebbero prima e seconda in un Mondiale senza Marquez, quello che preoccupa di più a Borgo Panigale resta il non riuscire a venire a capo dei soliti problemi di percorrenza e, anzi, aver anche peggiorato durante le modifiche portate in questa stagione quello che era uno dei punti di forza del team, ovvero il trattamento degli pneumatici; è stato davvero sconcertante vedere le Desmosedici soffrire così tanto anche col freddo e la mescola più dura durante la gara di ieri e in questo mese sarà necessario trovare qualche soluzione per continuare a restare quantomeno in testa alla classifica degli altri. Ultima menzione va ad Alex Rins che dopo aver mostrato una costanza incredibile per tutta la sua carriera sembra entrato un po’ in un vortice mentale negativo che lo hanno portato a commettere due errori molto gravi nel giro di sette giorni; per lui questo stop capita a pennello per riuscire a resettare la mente e ripartire al meglio da agosto.

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Twitter: MickBrug

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Foto: LaPresse

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