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Basket femminile, Europei 2019: Italia verso la Russia con l’obiettivo di fermare Maria Vadeeva

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Stark Arena di Belgrado, alias Beogradska Arena. Martedì, alle 20:30, sarà nell’enorme impianto della capitale serba che l’Italia cercherà di proseguire il proprio cammino agli Europei di basket femminile. La Nazionale allenata da Marco Crespi è opposta alla Russia, alla cui guida c’è il tedesco Olaf Lange, già coach di lunghissimo corso a Ekaterinburg, una delle potenze ormai riconosciute di Eurolega.

Dopo le grandi difficoltà delle partite contro Turchia e Ungheria, specialmente in fase offensiva, ieri le azzurre, contro la Slovenia, sono riuscite a trovare una luce in fondo al tunnel. Merito della solidità di Olbis Andrè, alla prima doppia doppia in questi Europei, della grinta ritrovata di Francesca Dotto e della riscoperta dell’anima da tiratrice di Martina Crippa, che non se n’è mai realmente andata dentro la corazza di specialista della difesa che nulla fa passare. Anche Elisa Penna, in qualche modo, è riuscita a sbloccarsi con canestri importanti soprattutto nella prima metà di gara, mentre è un po’ diverso il discorso per Giorgia Sottana e Cecilia Zandalasini. La prima è rimasta ferma nei secondi 20 minuti per un problema muscolare, ma si è trattato di uno stop precauzionale, che non pregiudica la partecipazione alla sfida di domani. Per quanto riguarda la numero 9, le tante difficoltà contro l’Ungheria si sono in parte dissolte nel match contro la Slovenia, in cui ha offerto una mano significativa in molte aree del gioco non per forza appariscenti. Il suo contributo, però, sarà necessario nella notte di Belgrado, una di quelle fatte per lei, che ha la capacità di esaltarsi quando il gioco si fa duro per davvero.

La Russia è una delle deluse della fase iniziale, con due sconfitte che ne hanno messo a serissimo rischio la permanenza agli Europei, e solo un grande secondo tempo contro la Bielorussia ha impedito l’eliminazione. Dopo anni di risultati piuttosto scarsi nel torneo continentale (10° posto nel 2013, 6° nel 2015, 9° nel 2017), un mancato ingresso alle Olimpiadi e due ai Mondiali, è il blocco di Ekaterinburg a cercare di riportare in alto la formazione russa, verso una gloria assente dall’oro di Polonia 2011. In mezzo all’esperienza che pervade il roster, ci sono due lumi di gioventù a completarlo: Raisa Musina e soprattutto Maria Vadeeva. Insieme hanno scardinato gli Stati Uniti ai Mondiali Under 19 del 2017, insieme cercano di far tornare la Russia in alto. In particolare, Vadeeva (che si è anche guadagnata dallo scorso anno la WNBA con le Los Angeles Sparks) si sta sempre più dimostrando il faro della squadra, sia in termini realizzativi che di presenza a rimbalzo.

Dando uno sguardo alle statistiche, sul fronte russo Vadeeva è sesta per media punti (16.3), ottava per percentuali da due (50%), quarta per rimbalzi (9 a gara, con Musina decima a 7.7), nona per valutazione (18.3 a incontro). C’è spazio anche per Elena Beglova, seconda per percentuali da tre (57.1%, con 4/7), e Natalia Vieru, quinta per stoppate. Al di là delle singole giocatrici, però, la Russia non è particolarmente produttiva in attacco, con il picco negativo del penultimo posto tra tutte le partecipanti in termini di realizzazioni da oltre l’arco (21.8%), e anche in lunetta le cose non vanno troppo bene (63.1%). Di contro, c’è il primo posto a rimbalzo (9.2 a gara) e una tendenza piuttosto marcata a perdere palloni (più di 14 a incontro). In questo senso, l’Italia è felicemente ultima, nel senso che smarrisce il possesso soltanto 8.3 volte a partita. Le azzurre possono inoltre vantare il 90% di Giorgia Sottana ai liberi, che le vale il 7° posto assieme alla spagnola Astou Ndour. Una statistica interessante è quella relativa ai falli: la Russia ne commette tanti, 20.7 a gara contro i 16.3 dell’Italia: due mondi, se non opposti, quasi. Un lume più che importante di speranza per la squadra di coach Crespi può giungere dalla partita giocata dalla Serbia contro la Russia, in cui Vadeeva è stata limitata a 8 punti e l’intero attacco russo ne ha risentito particolarmente. Domani sera scopriremo come l’allenatore azzurro avrà deciso di fermare la stella nascente del basket che s’estende tra Narmeln e la Big Diomede Island.

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federico.rossini@oasport.it

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Credit: Ciamillo

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