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MotoGP, GP Catalogna 2019: Valentino Rossi, serve una svolta. Il Dottore vuole mettere a tacere le critiche

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Non è la prima volta che Valentino Rossi si trova in questa situazione. Lui, che le sue 40 primavere le ha, sa come funziona: se vinci sei un eroe, se non vinci non funzioni. E’ la dura legge dello sport, dove tutto si dimentica molto velocemente e c’è sempre bisogno della conferma. E’ vero, il “46” manca all’appello alla voce “Vittorie GP” da quasi due anni: era la gara di Assen (Olanda) del 2017. Troppo tempo è passato dall’ultimo sigillo e il partito dei detrattori ha acquisito nuove argomentazioni.

L’idea che Rossi dovrebbe appendere il casco al chiodo è il cavallo di battaglia, a maggior ragione dopo l’infausto weekend in Italia, al Mugello. Sulle colline toscane, lì dove un tempo era il re incontrastato (7 vittorie consecutive dal 2002 al 2008 in MotoGP), Valentino ha ottenuto uno sconfortante “zero”: l’uscita di scena anzitempo, per via di una caduta alla Arrabbiata 2, è stata l’emblema di un fine settimana in cui nulla ha girato per il verso giusto e tutto quel che poteva andare male si è verificato. Risultato: il “Dottore” è quinto nella classifica generale della classe regina a 43 lunghezze dal leader Marc Marquez. Secondo alcuni, quindi, si è ai titoli di coda, nonostante il contratto con Yamaha scada nel 2020.

Tuttavia, parlando di motociclismo, è sempre doveroso fare un discorso in cui siano pilota e moto ad essere giudicati. Di fatto, dalla metà del 2016 in avanti, la M1 si è trasformata: da oggetto del desiderio, a vero e proprio enigma. Le problematiche di elettronica e motore ormai sono sempre le stesse e le evoluzioni chieste da Valentino sono state spesso disattese. La politica dei piccoli passi non sta premiando e il centauro si è visto costretto a mettersi in proprio, come testimoniano i podi di Austin (Stati Uniti) e di Termas de Rio Hondo (Argentina). In una categoria però così livellata verso l’alto ciò non è possibile con costanza perché tutto il pacchetto deve essere al 100%.

L’unico modo per mettere a tacere le critiche è quello di uno step tecnico. Da parte sua, la voglia di competere c’è e le motivazioni anche, come certificato dai due risultati citati precedentemente. In Catalogna deve esserci il riscatto, su un’altra pista gradita al “Dottore” (10 vittorie in carriera, l’ultima nel 2016). In Spagna, Rossi sogna di riassaporare il dolce gusto del podio ma non basterà la “genialata” del singolo.

 

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giandomenico.tiseo@oasport.it

Twitter: @Giandomatrix

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Foto: Valerio Origo

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