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Formula 1

F1, Mondiale 2019: Mercedes-Hamilton, una vittoria che alimenta dubbi e perplessità

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E’ un lunedì amaro e triste per la Ferrari: l’esito del GP del Canada, settima prova del Mondiale 2019 di F1, non è stato favorevole. Una vittoria sfuggita così, per l’applicazione del regolamento, che a seconda di come la si veda non può mettere d’accordo le fazioni opposte. Il tedesco Sebastian Vettel avrebbe meritato il successo. La Rossa, specie con le gomme dure, aveva un ritmo diverso dalla Mercedes di Lewis Hamilton e dunque l’errore in curva-4, nell’ormai celebre 48° giro, è indotto senza dubbio dalla pressione esercitata da Lewis ma anche da un’oggettiva mancanza di prestazione della macchina. E’ chiaro che il tema del contendere è quanto accaduto dopo: la penalità di 5″ comminata al teutonico per via di un ritorno in pista pericoloso, non lasciando lo spazio dovuto al n.44.

Nessuno vuole ergersi a giudice in favore dell’uno o dell’altro ma è chiaro che in casi di questo genere l’uniformità di giudizio non c’è stata: se ieri la commissione dei giudici di gara è stata intransigente, tre anni fa a Monaco è stata accondiscendente nei confronti del britannico, autore di una manovra molto simile ai danni dell’australiano Daniel Ricciardo (Red Bull). Ecco che la polemica è divampata e forse la Race Direction avrebbe dovuto tenerne conto perché la poca coerenza normativa non piace. Da questo punto di vista la vittoria di Hamilton ha delle ombre e questo non serve un genio per capirlo. Molti ex piloti si sono pronunciati in questo senso, ritenendo assurda la decisione in favore dell’alfiere delle Frecce d’Argento, protagonista comunque di una grande prestazione.

Dubbi e perplessità alimentati anche per via di un contesto che, a quanto pare, nell’incertezza sorride spesso alla Stella a tre punte. L’analisi delle due situazioni citate ne è un esempio emblematico. In più anche la storia delle gomme Pirelli, modificate su richiesta Mercedes, riferendoci alle dichiarazioni di Helmut Marko, un fondo di verità ce l’ha. E’ evidente, infatti, che in questo dominio tecnico e umano della scuderia di Brackley vi sia stata anche una certa rilevanza nella “stanza dei bottoni”. Pertanto se l’anno passato la problematica del blistering, che affliggeva soprattutto la monoposto argentata, è stata risolta dall’uso del famoso battistrada ribassato, che piace poco a tutto il resto della truppa, qualcosa che non va c’è.

Ecco che la Ferrari, al di là del doveroso ricorso, dovrebbe intervenire in maniera più incisiva e forse togliersi anche questa patina da “politically correct” che in una lotta senza esclusione di colpi è scarsamente conveniente.

 

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giandomenico.tiseo@oasport.it

Twitter: @Giandomatrix

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