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Ciclismo

Giro d’Italia 2019, risultato sedicesima tappa: Nibali attacca sul Mortirolo, Carapaz resiste, affonda Roglic! Grande vittoria di Ciccone

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Giornata da tregenda, nonostante l’assenza del Gavia, al Giro d’Italia 2019. La sedicesima tappa della Corsa Rosa fa danni, ovviamente grazie alla salita Pantani, il Mortirolo: ci prova Vincenzo Nibali a staccare tutti, lo scatto del siciliano fa perdere terrano a Primoz Roglic (con dunque il capitano della Bahrain-Merida che vola in seconda piazza a 1’47” dal leader). Si difende alla grande la Maglia Rosa Richard Carapaz che resta in vetta e diventa il favoritissimo per la vittoria finale. A trionfare sul traguardo di Ponte di Legno però è un eccezionale Giulio Ciccone: il corridore della Trek-Segafredo può finalmente esultare, da re dei GPM. 

Tanta tensione ovviamente nelle prime fasi di gara. Scatti e controscatti sin dalla bandiera abbassata per il via: in molti a caccia della fuga giusta. Il tentativo buono è venuto fuori nel primo tratto del Passo della Presolana: davanti una ventina di uomini, Amador (Movistar), Bidard (Ag2r), Cattaneo e Masnada (Androni), Bilbao, Hirt e Villella (Astana), Caruso e A.Nibali (Bahrain), Schwarzmann (Bora), Owsian e Ventoso (CCC), Honoré (Deceuninck), Brown e Dombrowski (EF), Juul-Jensen e Nieve (Mitchelton), Bouwman (Jumbo Visma), Hindley (Sunweb), Ciccone (Trek) e Ulissi (UAE).

La Movistar si è dimostrata un’ottima squadra, gestendo al meglio la situazione: lasciati al massimo 5′ ai fuggitivi che sono andati di comune accordo. Non ci sono stati, com’era ovvio che fosse dopo la cancellazione del Gavia, scatti sulle salite di Cevo ed Aprica non ce ne sono stati e la concentrazione si è attestata tutta ovviamente sul Mortirolo, una delle ascese più importanti di tutta la Corsa Rosa.

Approcciata la salita Pantani del Giro, davanti si sono mossi in tre: Ciccone in Maglia Azzurra ha aumentato il ritmo seguito da Hirt e Caruso, mentre nessun altro dei fuggitivi è riuscito a tenere il passo. Nel gruppo a guidare l’andatura la Bahrain-Merida: prima Agnoli, poi Pozzovivo hanno lanciato l’attacco di Vincenzo Nibali. Lo Squalo non ha guadagnato troppo sulla Maglia Rosa Richard Carapaz che ha preferito salire con il proprio passo assieme ai compagni di squadra. Colui che ha pagato le conseguenze dello scatto del siciliano è stato però Primoz Roglic: il capitano della Jumbo Visma non ha tenuto il ritmo dei migliori, perdendo circa un minuto in vetta. Nibali è stato precedentemente raggiunto dal britannico Carthy, poi la coppia Movistar formata da Carapaz e Landa, assieme a Miguel Angel Lopez è riuscita a riportarsi sull’azzurro praticamente in vetta. Nel frattempo davanti sono riusciti ad andare via in due: Ciccone, che ha scollinato in prima posizione, ed Hirt. 

Situazioni molto stabili quelle tra discesa e tratto finale verso Ponte di Legno. Davanti cambi regolari tra Ciccone ed Hirt che sono andati a giocarsi la vittoria di tappa, dietro invece Movistar e Bahrain-Merida sono riuscite a trovare l’accordo per guadagnare il più possibile sugli inseguitori. Volata eccezionale dell’abruzzese in Maglia Azzurra che ha superato il ceco negli ultimi 300 metri. Clamorosa è stata la crisi arrivata a Lopez proprio negli ultimi chilometri, con il colombiano che faceva parte del gruppo dei migliori. 1’22” il ritardo di Roglic, costretto a cedere la seconda piazza in graduatoria, all’arrivo rispetto alla coppia Carapaz/Nibali, una ventina i secondi persi invece da Lopez.

 

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gianluca.bruno@oasport.it

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Foto: Valerio Origo

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