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Judo, Grand Prix Antalya 2019: la luce di Christian Parlati nei -81 kg, difficoltà ataviche nelle categorie più pesanti

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Il judo ha fatto rotta in Turchia nel weekend appena trascorso con il Grand Prix Antalya 2019. Sono stati ben 533 gli atleti provenienti da 78 Paesi che si sono dati battaglia sui tatami dell’Antalya Spor Salonu nella tre giorni del quarto torneo Grand Prix dell’annata, valevole ai fini del ranking di qualificazione olimpica (350 punti ai vincitori di ogni categoria).

L’Italia si è presentata con una spedizione di 15 atleti (stesso numero di Tbilisi), di cui 10 uomini e 5 donne sono stati chiamati a ben figurare e a prolungare un inizio di stagione molto positivo in cui è stato raccolto almeno un podio in cinque delle prime sei competizioni disputate nel circuito maggiore. Una rassegna nella quale la stella di Christian Parlati ha brillato nei -81 kg. Il ventunenne napoletano ha vissuto una specie di sogno nella competizione turca, sfiorando la prima vittoria in carriera in questo contesto contro il georgiano Luka Maisuradze.

L’azzurro, campione iridato juniores in carica di categoria, si è reso protagonista di un percorso notevole, superando il coreano Lee Moon Jin e l’ottava testa di serie del tabellone, l’ungherese Attila Ungvari. Agli ottavi di finale Parlati si è imposto in poco più di un minuto nei confronti del cinese Rigaqi Nai, mentre in finale di Pool si è dovuto confrontare con il temibile padrone di casa Vedat Albayrak, n.1 del seeding e bronzo mondiale in carica,  sfruttando l’infortunio dell’avversario per superare il turno. La striscia positiva si è allungata a quota 5 vittorie consecutive con l’ippon messo a segno in semifinale contro il canadese Etienne Briand, mentre nell’atto conclusivo si è dovuto arrendere ad un Maisuradze in grandissima condizione, ricordando il terzo posto di Ekaterinburg.

Al di là della prova del campano, un round ad Antalya avaro di soddisfazioni per il Bel Paese, tenendo conto soprattutto delle difficoltà del nostro movimento nelle categorie più pesanti a livello internazionale, dove il bilancio è negativo: una sola vittoria e sette sconfitte. In campo femminile non sono arrivati i riscontri sperati per Carola Paissoni, che ha subito purtroppo il quinto ko su sei incontri disputati in stagione dopo aver avuto la peggio al primo turno dei -70 kg contro la bosniaca Aleksandra Samardzic per ippon (tre shido) a 20″ dalla fine.Tra le note liete, invece, il buonissimo torneo di Andrea Regis, eliminato agli ottavi di finale per waza-ari dal forte canadese Antonie Valois-Fortier dopo aver collezionato due importanti successi al Golden Score ai danni del coreano Lee Jaehyung e del bielorusso Yunus Bekmurzaev. Stesso discorso per Matteo Piras nei -66 kg. Per il campione italiano, l’avventura turca è terminata sempre agli ottavi contro il temibile mongolo Kherlen Ganbold (n.3 del seeding, vincitore del Masters 2017), sfiorando in più di un occasione di mettere a segno il punto decisivo per poi arrendersi al Golden Score per aver ricevuto il terzo shido.

 

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Foto: Fijlkam

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