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Andrea Dovizioso, MotoGP GP USA 2019: “Puntiamo al massimo dei punti, Marquez è il re di Austin ma niente è impossibile”

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Si è svolta la conferenza stampa di apertura del lungo weekend del Gran Premio degli Stati Uniti relativamente alla classe MotoGP. Tra i protagonisti Andrea Dovizioso, trionfatore in Qatar, terzo in Argentina e secondo nella classifica generale dietro a Marc Marquez.

Innanzitutto sono contento del weekend in Argentina, il passo era buono e non ce l’aspettavamo, speriamo che anche qua sia così – ha detto il Dovi -. La nostra base è buona e io sono rilassato, cercheremo di ottenere il massimo dei punti anche se qui Marquez è il re, sarà molto difficile batterlo ma niente è impossibile. Non abbiamo un assetto assolutamente perfetto ma questo vuol dire che possiamo migliorare: se sono arrivato terzo in Argentina, per questa gara sono ancora più fiducioso”.

Alla domanda sul fatto che Danilo Petrucci abbia detto che la Ducati è in difficoltà sui tratti sconnessi Dovizioso ha risposto così: “Non ci sentiamo particolarmente a nostro agio sul tracciato ma è quello che sentiamo noi sulla moto e magari per gli altri è la stessa cosa. Certo per noi è un circuito particolarmente difficile. La penalizzazione a Crutchlow in Argentina? Sarà divertente andare in Safety Commission a parlarne. Io penso che Cal si sia mosso prima in partenza, pur non facendolo volontariamente, ma che non abbia guadagnato niente. E’ brutto perdere posizioni in questo modo specialmente se si ha un buon passo, ma la regola è questa: non ci si può muovere prima del via”.

Una domanda sulle molte sconnessioni della pista texana: “Non ho ancora visto il circuito quest’anno ma non è possibile risolvere completamente il problema delle sconnessioni di questo tracciato e questo è brutto, è difficile guidare dovunque a Austin. Il mio ricordo di Nicky Hayden (tragicamente scomparso due anni fa e del quale ci sarà in questo weekend una cerimonia di ritiro del suo numero, ndr)? L’ho incontrato all’inizio della mia carriera in Honda, spesso eravamo a Motegi durante l’inverno, è sempre stato bello passare del tempo con lui. Un giorno lì in Giappone ero in taxi con lui che incoraggiava il tassista ad andare più veloce: a Motegi i tassisti sono lentissimi, ci abbiamo messo tre ore per arrivare all’aeroporto!”.

 

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Foto: Hafiz Johari / Shutterstock.com

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