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F1, GP Australia 2019: la Mercedes è pronta per la prima doppietta stagionale, la Ferrari è chiamata alla grande impresa

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Il Gran Premio d’Australia, prima prova del Mondiale 2019 di Formula Uno, è pronto ad impreziosire l’alba italiana di domani, domenica 17 marzo (clicca qui per programma e tv). La gara sul circuito cittadino di Melbourne, tuttavia, rischia di tingersi d’argento in maniera totale. Un argento vivo, vivissimo, che rischia di fare impallidire il rosso Ferrari che, sulla SF90, è già opaco di suo. I tempi messi a segno nelle tre sessioni di prove libere e, soprattutto, in qualifica, hanno presentato una Mercedes davvero stellare (clicca qui per l’analisi).

La nuova W10, che aveva messo in mostra qualche balbettio di troppo nel corso della prima parte dei test pre-stagionali di Barcellona, appena ha appoggiato le proprie gomme sull’asfalto dell’Albert Park. ha fatto il vuoto e seminato il panico nei confronti dei rivali. Prima fila monopolizzata da Lewis Hamilton e Valtteri Bottas, nuovo record della pista e, soprattutto, distacchi abissali rifilati a Ferrari e Red Bull.

Il discorso per il Gran Premio di Australia, quindi, si risolverà in una sorta di Coppa-Mercedes? E di conseguenza anche tutto il Mondiale 2019? No, non è ancora tempo di premere sul pulsante “panico”, soprattutto per quanto riguarda la scuderia di Maranello. Certo, il pugno ricevuto nel corso di questo sabato è di quelli che fanno male, malissimo, soprattutto perché ha colto di sorpresa piloti e team. Nessuno, infatti, poteva immaginarsi un passo all’indietro simile per il team che, oggettivamente, aveva fatto vedere gli spunti migliori negli otto giorni del Montmelò.

Sebastian Vettel e Charles Leclerc, invece, hanno dovuto far fronte ad una monoposto nervosa, lontana dal migliore set-up e, soprattutto, distante anni luce non solo dalla Mercedes, ma anche dalle proprie certezze invernali. Spiegare tutto ciò non è semplice, e c’è la netta sensazione che, per colpa dei problemi tecnici evidenziati in chiusura dei test, tecnici ed ingegneri abbiano voluto tarpare le ali alla SF90, per non incappare in altre noie che costerebbero punti pesanti.

Su cosa può fare affidamento, quindi, la scuderia tinta di rosso? In primo luogo sui corsi e ricorsi storici. Nelle ultime due annate, per esempio, sono arrivate altrettante vittorie del pilota tedesco, mai partendo dalla pole position. In gara, come spesso accade, sarà tutta un’altra storia, con nel 2018, quando Lewis Hamilton era scattato dalla prima casella della griglia con un margine quasi simile a quello che si è visto oggi.

La gara di Melbourne, poi, presenta sempre numerose variabili, tra una partenza spesso caotica tra curva 1 e curva 2, le apparizioni quasi inevitabili della Safety Car e l’essere la prima prova dell’anno, per cui l’affidabilità potrebbe giocare qualche scherzo ai rivali. Per la scuderia di Maranello, innanzitutto, sarà decisivo fare qualcosa di importante al via (ricordando che tra i due piloti si è classificato un arrembante Max Verstappen) e provare ad inserirsi tra le due Frecce d’argento. I 58 giri, poi, potranno riservare spunti e occasioni da non fallire, proprio come un anno fa.

Il Gran Premio di Australia non è già deciso, assolutamente no. Indirizzato verso la Mercedes, senza dubbio, ma non sarà scontato. La Ferrari deve compiere l’impresa perfetta per rispondere ad un uno-due che ha lasciato il segno. Subirne un altro anche domani, gioco forza, rischierebbe di incrinare immediatamente tutto l’ottimismo che la SF90 si era conquistata, con pieno merito, nei test invernali.

 

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alessandro.passanti@oasport.it

Twitter: @AlePasso

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