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MotoGP, Valentino Rossi e i suoi 40 anni: “Il 10° titolo è un sogno in cui credo. Smettere nel 2020? Non ho deciso”

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Anno di nuove sfide e anno di nuovi record da realizzare. Valentino Rossi, prossimo alle quaranta candeline (il 16 febbraio), si prepara per un’altra stagione in MotoGP dove le motivazioni e la determinazione non mancheranno. Non è stato un 2018 facile per il “Dottore”, a secco di vittorie nella classe regina e mai davvero in lizza per il titolo. Il terzo posto finale è un brodino che non può soddisfare chi come lui aspira sempre al meglio possibile. Nove titoli mondiali, 115 vittorie, 232 podi e 65 pole non si ottengono così per caso.

Si torna in sella, quindi, con la voglia di essere competitivi e comprendere ciò che non ha funzionato sulla Yamaha nel 2018. La strada è in salita e per Valentino confrontarsi con piloti come il campione del mondo in carica Marc Marquez, il forlivese Andrea Dovizioso, il maiorchino Jorge Lorenzo e il compagno di team Maverick Vinales non sarà certo facile. Ma per Rossi continuare a gareggiare è come per un bambino andare a Luna Park.

Sono contento di ciò che ho fatto e di come sono. Per la vita normale non è un problema, anzi, si sta proprio bene. Lo è di più per lo sport che faccio. Come pilota di MotoGP sono vecchio e mi dispiace. Mi piacerebbe continuare a correre tanti anni, ma non sarà così. Il 2020 potrebbe essere l’ultimo, oppure no. Parliamo di come finirà una cosa che deve ancora iniziare. Ho molta voglia, ci sono ancora due anni. Però anche io inizio ad avere i miei, di anni, potrebbe anche essere. Ma non ho ancora deciso“, ha sottolineato Valentino, in una lunga intervista concessa a La Gazzetta dello Sport.

Per lui il sogno del 10° titolo iridato è sempre ben presente, nonostante le difficoltà della moto nipponica di essere all’altezza dei concorrenti: “E’ un sogno nel quale credo ancora molto, ma anche un gran rimpianto, me lo sarei meritato. Due li ho persi all’ultima gara, e sono stato anche tantissime volte vice-campione, quindi la mia carriera se ne meritava dieci. E’ anche per quello che ci provo ancora“. E poi delle critiche e di chi lo ha dato per “finito”, Valentino non vuol curarsi: “Le prime volte è successo nel 2007, avevo già vinto cinque Mondiali in MotoGP. Per tutti stavo imboccando il viale del tramonto. Invece ho conquistato altri due titoli, ma soprattutto, dopo più di 10 anni, sono ancora qua. Fa ridere. Sbaglio una gara, non vado forte in un test, arrivo quarto e devo smettere. Ma come? Mi pare un po’ estremo“.

Un Rossi che quindi ha ancora tante motivazioni per gareggiare, soddisfatto anche perché grazie a lui tanta gente si è avvicinata al motociclismo: “Essere stato una pedina per averlo fatto crescere, far conoscere a tanti, è stata la cosa che più mi piace fare“.

 

 

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Foto: Valerio Origo

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