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Sci Alpino

Slalom Madonna di Campiglio, Yule vince una gara pazza! 5° un rinato Razzoli, fuori Hirscher e Kristoffersen!

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Succede di tutto nella seconda manche dello slalom di Madonna di Campiglio. Sulla 3-Tre inforcano alla terza porta sia l’austriaco Marcel Hirscher sia il norvegese Henrik Kristoffersen, rispettivamente primo e secondo a metà gara: un film già visto alle ultime Olimpiadi di PyeongChang 2018. Strada spianata, dunque, per lo svizzero Daniel Yule: l’elvetico si esalta sul ripido muro del Canalone Miramonti e conquista la prima vittoria della carriera a quasi 26 anni, precedendo gli austriaci Marco Schwarz e Michael Matt di 34 e 50 centesimi.

Un epilogo davvero inaspettato, con una classifica completamente stravolta dopo la prima manche. Il successo n.64 in carriera era davvero ad un passo per Hirscher, che doveva gestire 66 centesimi su Yule ed aveva visto poco prima uscire Kristoffersen. L’austriaco ha comunque concluso la prova al 26° posto e con 18 secondi di ritardo. Il sette volte vincitore della sfera di cristallo non usciva in slalom dal 14 febbraio 2016, quando a Yuzawa Naeba (Giappone) non portò a termine la gara.

Yule, quarto dopo la prima discesa, ha prima scavalcato Schwarz, poi ha beneficiato dei clamorosi regali di Natale da parte dei due mostri sacri della specialità. L’elvetico si è superato in particolare sul ripido, stampando il secondo crono complessivo della seconda frazione. Podio insperato anche per l’austriaco Michael Matt, capace di recuperare ben 10 posizioni.

Rimonta da urlo anche per il britannico Dave Ryding, risalito dalla 27ma alla quarta posizione grazie al miglior tempo nella seconda manche, 35 centesimi meglio di Yule: la top3 è rimasta distante appena 15 centesimi.

A Madonna di Campiglio potrebbe essersi materializzata la svolta per lo slalom italiano. Ben cinque azzurri si erano qualificati tra i migliori trenta. Il migliore è risultato il redivivo Giuliano Razzoli, già decimo a metà gara con il pettorale n.69 e poi quinto a 1″08 da Yule! Il campione olimpico di Vancouver 2010 non marcava punti in Coppa del Mondo dallo slalom di Aspen del marzo 2017, quando chiuse 11°. Dopo i buoni segnali lasciati intravedere in Coppa Europa, l’emiliano ha confermato di aver finalmente ritrovato la strada giusta dopo il grave infortunio al ginocchio che lo ha condizionato nelle ultime tre stagioni: a 34 anni appena compiuti chissà che non possa regalarsi un ultimo scorcio di carriera denso di soddisfazioni.

Miglior gara stagionale anche per Manfred Moelgg, sesto alle spalle di Razzoli per appena un centesimo. Il veterano altoatesino ha sfoderato una prestazione consistente, pur se con qualche sbavatura di troppo, a conferma che esistono ancora margini di miglioramento in vista degli appuntamenti di gennaio. Il Bel Paese aveva sognato con Alex Vinatzer, addirittura ottavo dopo la prima frazione. Il 19enne ha attaccato a tutta nella seconda, commettendo diversi errori prima dell’inforcata decisiva: un vero peccato, ma questo ragazzo è un diamante da coltivare con estrema cura.
A punti, per la seconda volta in stagione dopo Levi, è finito anche Simon Maurberger, 20° dopo una seconda manche tutta in difesa: era troppo importante arrivare al traguardo. Inforcata all’ultima porta, infine, per Stefano Gross, visibilmente indietro di condizione dopo il recente infortunio muscolare.

Da segnalare le due uscite di altri due giovani rampanti come Vinatzer, ovvero il francese Clement Noel e lo svizzero Loic Meillard: erano sesto e quinto dopo la prima frazione, si sono rialzati comunque per chiudere rispettivamente 25° e 19°.

In classifica generale Hirscher, nonostante l’inforcata, resta saldamente leader con 620 punti, mentre Kristoffersen è secondo a 352. Nella graduatoria di slalom, tuttavia, l’austriaco resta fermo a 200 e vede avvicinarsi Yule a sole 15 lunghezze.

federico.militello@oasport.it

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Foto: Valerio Origo

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