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Sci di fondo, il Tour de Ski di Federico Pellegrino: mirino sulle sprint di Dobbiaco e Val Mustair, poi il ritiro?

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Dobbiaco e Val Mustair: sono questi gli obiettivi di Federico Pellegrino nell’edizione 2019 del Tour de Ski. In quest’occasione, infatti, saranno due le sprint a tecnica libera previste nel programma, divise tra Italia e Svizzera e intervallate da una 15 km con partenza a intervalli.

Rispetto al tradizionale andamento dell’evento a tappe che fin dalla fine del 2006 smuove le nevi della Coppa del Mondo di sci di fondo, quest’anno il calendario fornisce una possibilità in più al campione di Nus per far valere le proprie doti, oltre che per dare un segnale molto importante in vista dei Mondiali di Seefeld, in cui potrà dar battaglia nella sua tecnica preferita. Dall’annata 2012-13 Pellegrino non manca mai un podio nel suo genere di tappa preferito.

Proprio dalle parole del protagonista della scena azzurra per lo sci di fondo degli ultimi anni, rilasciate al sito ufficiale della FISI, emergono i piani e le motivazioni legate a ciascuna delle due sprint in programma: “Solitamente al Tour c’è sempre qualche assente, stavolta invece saranno tutti presenti e il livello sarà altissimo. Saranno due sprint molto diverse, Dobbiaco è molto veloce, Val Mustair invece è lunga e difficile. Si tratterà di coniugare velocità e resistenza, ho voglia di gareggiare e avere preparato questo appuntamento diversamente dagli anni passati spero possa dare i suoi frutti. Le ultime settimane sono state un po’ travagliate in termini di preparazione, con qualche piccolo problema fisico, per cui credo mi fermerò dopo la terza tappa, sarebbe un rischio mettere a repentaglio gli appuntamenti successivi che saranno fondamentali in vista dei Mondiali“.

In sostanza, dunque, dovrebbe succedere quello che, del resto, è ampiamente prevedibile: Pellegrino sarà impegnato nelle prime tre gare e poi si fermerà, per il semplice motivo che non è la classifica del Tour de Ski il suo obiettivo. C’è altro nella sua testa, e quell’altro porta direttamente alla seconda metà di febbraio. E quella iridata è una ragione più che valida per non correre rischi, anche perché il calendario della Coppa del Mondo quest’anno gli è molto favorevole, con una netta preponderanza di sprint a tecnica libera rispetto a quelle a tecnica classica, il che aumenta le probabilità di duelli all’ultimo respiro con Johannes Klaebo: il bilancio di quest’anno (escludendo la gara di Ruka a tecnica classica) dice 1-1, e siccome il norvegese ha promesso battaglia anche per la settimana di fuoco a cavallo tra i due anni, c’è da scommettere che vedremo scintille.

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federico.rossini@oasport.it

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Foto: Valerio Origo

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