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Volley femminile, Mondiali 2018: Italia-Giappone, le Samurai ai raggi X. Tra grandi difese e il tifo di casa

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L’Italia affronterà il Giappone nella prima partita della Final Six dei Mondiali 2018 di volley femminile, le azzurre scenderanno in campo lunedì 15 ottobre a Nagoya in un incontro già fondamentale in ottica semifinale mentre le nostre avversarie avranno già debuttato contro la Serbia. Conosciamo meglio le Samurai ai raggi X.

Le padrone di casa sono riuscite a raggiungere l’obiettivo della Final Six battendo la Serbia scesa in campo senza le titolari e poi vincendo i primi due set contro il Brasile, in precedenza avevano trascinato l’Olanda al tie-break e si sono classificate al secondo posto nei gironi delle prime due fasi. Siamo di fronte a una squadra compatta e coriacea, votata alla difesa e con diversi schemi offensivi che potrebbero metterci in difficoltà anche perché le nostre avversarie saranno sostenute da un pubblico caldissimo, la bolgia di Nagoya potrebbe fare la differenza anche perché l’Italia ha praticamente giocato a porte chiuse fino a questo momento vista la scarsità di pubblico presente per assistere alle nostre nove vittorie (eccezion fatta per i 2200 spettatori sugli spalti per il match contro la Cina, non siamo mai andati oltre i 900 supporters).

Le asiatiche non sono molto alte e questo potrebbe essere un vantaggio per noi, bisognerà attaccare con molta precisione e soprattutto avere molta pazienza perché contro di loro è difficile mettere giù il pallone, anche se si dovesse sfruttare al meglio il servizio. Bisogna fare molta attenzione all’opposto Miyu Nagaoka che inizierà il campionato con Conegliano e alla 22enne schiacciatrice Sarina Koga che spesso è stata la vera trascinatrice delle nipponiche e che per l’occasione sarà affiancata verosimilmente da Yuki Ishii. La palleggiatrice Kanami Tashiro sfrutta benissimo il lavoro difensivo delle compagne e riesce così ad azionare le attaccanti di palla alta e anche le centrali, con primi tempi e veloci di Erika Araki e Mai Okumura che potrebbero fare male. Attenzione ai liberi Kotoe Inoue e Mako Kobata che riescono a tenere su di tutto. Oggettivamente l’Italia è più forte del Giappone ma è un avversario da prendere con le pinze e che sarà votato alla morte di fronte al proprio pubblico.

 





Foto: FIVB

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