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Ciclismo

Ivan Basso con Alberto Contador a caccia di nuovi fenomeni: “Matteo Moschetti è un talento, garanzia del ciclismo italiano”

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Ivan Basso ha iniziato una nuova avventura dopo la sua grande carriera da ciclista professionista. Il vincitore di due Giri d’Italia guida infatti la Polartec-Kometa insieme ad Alberto Contador con base a Pinto, la città natale del Pistolero. L’ambizione è quella di fare crescere i giovani. La nuova vita da dirigente sembra stimolare particolarmente il 40enne come ha dichiarato in un’intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport: “Mi piace tantissimo, questa è una creatura nata da me e Alberto. Abbiamo unito le nostre esperienze per far crescere il progetto“.

Ci sono tantissime novità in seno alla squadra: “Abbiamo alzato il numero degli italiani, ora sono sei. La natura del team è internazionale, ma Italia e Spagna sono i bacini più importanti. Noi vogliamo cercare di scoprire altri talenti, di trovare altri Moschetti da dare alla Trek-Segafredo. Alessio Acco e Alessandro Fancellu correranno con i dilettanti. Michele Gazzoli, uno dei più talentuosi, sarà nella Continental. Sono convinto che possa prendere l’eredità di Moschetti che sta facendo cose incredibili, è un talento che per i prossimi 10 anni dà garanzie al ciclismo italiano“.

Ivan Basso si aspetta grandi cose da Fancellu:Prima di tutto spera che finisca la scuola bene. Abbiamo visto che gli atleti che hanno un ottimo rendimento a scuola, hanno un ottimo rendimento anche in bici“. Il varesino spiega anche il suo ruolo all’interno del team: “Coordino le persone, con Alberto abbiamo scelgo i collaboratori, abbiamo una rete di scout in giro per il mondo. Sono presente quando serve. Alla parte amministrativa c’è Frau, il fratello di Alberto. Delego molto, in questi giorni ho incontrato uno per uno gli atleti, cerco di dare una linea comune“.

L’ex ciclista spiega anche il segreto per crescere i talenti del futuro: “Dipende dall’età. Bisogna essere bravi a non bruciarli. Il talento viene fuori naturalmente se sei capace di fargli fare il percorso giusto. La mia idea è che un giovane di 20 anni che deve imparare il mestiere, deve mettersi al servizio degli altri. Non puoi crescere dei corridori egoisti. Per la prossima stagione faremo le gare di categoria continentale, ogni tanto nel World Tour con la Valenciana, la Rodas“.

 





Foto: strenghtofframeITA / Shutterstock.com

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