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Equitazione, Mondiali 2018: Italia in ombra nel completo, nessun azzurro tra i migliori 30. E per Tokyo 2020 bisogna attendere…

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Sfuma per ora il pass olimpico per l’Italia del completo. Il 12° posto nella prova a squadre ai Mondiali 2018 di Tryon (USA) non possono certo rappresentare un risultato soddisfacente per un gruppo accreditato alla vigilia di buone chance di entrare tra i primi 6 della classifica generale. E’ mancato il guizzo agli azzurri nella competizione statunitense.

E’ mancato soprattutto un trascinatore che potesse trainare i compagni verso un grande risultato. Ma in generale l’Italia del completo non appare ancora all’altezza di competere con le migliori squadre del mondo. Arianna Schivo col suo 31° posto in sella a Quefira de l’Ormeau è risultata la migliore della pattuglia italiana, forte di una prestazione impeccabile nel salto ostacoli e di un buon riscontro nel cross country. Ma i punti negativi accumulati dall’azzurra nel dressage sarebbero stati già troppi per puntare al podio, conquistando con meno penalità rispetto al punteggio della sola prima prova della rappresentante del Bel Paese. Discorso simile per Pietro Roman, la cui controprestazione nel dressage gli ha sottratto la fiducia per spiccare il volo in sella a Barraduff e trovare un piazzamento almeno tra i migliori 20 dei Mondiali.

Troppi, decisamente troppi, i 64.5 punti negativi che separano l’Italia dal podio. E tanti sono anche i 22.3 pn che distanziano gli azzurri dalla settima posizione della Nuova Zelanda, l’ultima Nazione a staccare il pass per le Olimpiadi di Tokyo 2020. Occorrerà passare attraverso i prossimi tornei di qualificazione per prenotare il biglietto per la rassegna a Cinque Cerchi. Ma il salto di qualità è ancora lontano e ad oggi appare difficile ipotizzare un’improvvisa ascesa come quella che ha proiettato gli azzurri del salto ostacoli ai vertici mondiali della specialità.

Non è andata bene neppure a Pietro Sandei, che ha concluso oltre il 50° posto su Rubis de Prere, mentre Stefano Brecciaroli si è piazzato al 62° posto ma è stato stoico a completare la sua prova con la morte nel cuore per la scomparsa della madre poco prima della sua entrata in pista per il dressage. Simone Sordi, infine, non è riuscito a sfruttare al meglio la sua chance, incappando in un’eliminazione prematura con Amacuzzi. L’Italia, dunque, deve cambiare marcia. E il ricordo del bronzo agli Europei 2017 di Goteborg potrebbe rivelarsi un fattore motivazionale importante per risalire la china e conquistare il pass olimpico sin dalla prossima occasione.





mauro.deriso@oasport.it

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Foto: FISE

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