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Equitazione, Mondiali 2018: Italia all’ultima spiaggia nel salto ostacoli. De Luca a caccia della finale, per Tokyo 2020 occorre un miracolo

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Italia all’ultima spiaggia nel salto ostacoli ai Mondiali 2018 di equitazione a Tryon (USA). Gli azzurri non hanno brillato nella prima prova e sono costretti ora ad effettuare una grande rimonta per entrare tra le migliori 10 squadre e qualificarsi per la finale di venerdì 21 settembre, in cui saranno assegnate non soltanto le medaglie, ma anche 6 carte olimpiche alle prime classificate.

Con 15.24 penalità l’Italia occupa il 17° posto e non è da escludere che neppure una prestazione impeccabile possa bastare per qualificarsi alla finale. Ad aggravare la situazione degli azzurri ci ha pensato l’infortunio rimediato da Chalou, il cavallo di Emanuele Gaudiano, che costringerà l’Italia a scendere in pista con soli tre binomi e a non poter scartare il risultato peggiore.

Lorenzo De Luca, intanto, ha dimostrato di essere in gran forma e il nono posto in sella a Irenice Horta testimonia la sua straordinaria prestazione, che gli consente di giocarsi chance importanti anche in chiave podio per la gara individuale. Luca Marziani, invece, si è confermato un regolarista nato, ma è stato troppo lento in una prova impostata soprattutto sulla velocità ed è soltanto 43° in sella a Tokyo du Soleil. Decisamente peggio ha fatto Piergiorgio Bucci, fuori persino dalla top 100 con ben 12 penalità in sella a Diesl GP du Bois Madame, una prestazione che ha condizionato le ambizioni dell’Italia di piazzarsi ai vertici nella prova a squadre.

La seconda giornata vedrà l’entrata in scena di tutti i binomi in gara e sarà imbastita esclusivamente sulle penalità legate al tempo massimo e agli ostacoli abbattuti. Ogni errore, dunque, costerà carissimo e al termine della giornata soltanto le prime 10 squadre e i migliori 25 binomi accederanno alle due finali.

La Svizzera di Steve Guerdat, leader della generale, e di Martin Fuchs va a caccia di uno straordinario exploit nelle due gare iridate. Ma alle sue spalle scalpita lo straordinario Brasile di Pedro Veniss, mentre la Germania e soprattutto i padroni di casa statunitensi cullano il sogno di conquistare la medaglia d’oro, blindando in anticipo anche la qualificazione alle prossime Olimpiadi.

L’Italia, invece, ha bisogno di un’impresa e di un pizzico di fortuna per restare in corsa e poi giocarsi tutto in finale. Ma le promesse sono tutt’altro che incoraggianti e l’assenza di Alberto Zorzi si fa sentire in un gruppo che si aggrappa a De Luca per sognare una medaglia leggendaria.





mauro.deriso@oasport.it

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Foto: Grassia / FISE

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