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Nuoto, Gregorio Paltrinieri: “Il segreto di questa Italia? Mentalità vincente e scelte giuste in allenamento”

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6 ori, 5 argenti e 11 bronzi: questo il bilancio del nuoto in piscina agli Europei 2018 di nuoto a Glasgow. Un riscontro trionfale per la compagine nostrana guidata dal direttore tecnico Cesare Butini che ha proposto tanti volti nuovi, pronti a prendersi la scena e mettere in mostra le loro qualità in un ambito internazionale.

A questa “festa” ha preso parte anche Gregorio Paltrinieri (1 argento negli 800 stile libero e 1 bronzo nei 1500 stile libero), con risultati però diversi da quelli attesi anche per via di febbre e gastroenterite, che lo hanno colpito nel corso della settimana di gare, e non gli hanno permesso di esprimersi al 100% in vasca come avrebbe desiderato. E così Greg, intervistato dalla Gazzetta dello Sport, ha manifestato la propria posizione su quanto avvenuto nella rassegna continentale, lodando le qualità dei giovani azzurri: “Burdisso bronzo? Una medaglia clamorosa. Pensavo fosse presto, alla prima convocazione in Nazionale. Invece, ha già fatto vedere le sue enormi qualità, lui che studia e si allena in Inghilterra. Non conta l’età, ma la capacità di sfruttare le situazioni, se sei maturo niente è impossibile. Da ripescato e dalla corsia laterale è finito sul podio“.

Un nome su tutti però ha destato l’attenzione di Paltrinieri: “Miressi, lui aveva fatto già esperienza in azzurro, davo per scontato che fosse bravo. Ma non era facile salire sul blocco di partenza della finale più prestigiosa con una una concorrenza così e andare a vincere, con quel tempo. Mi sono rivisto in lui prima dell’atto conclusivo delle Olimpiadi di Rio 2016. Poi Ale ha fatto un crono pazzesco a Roma (47″92, nuovo record italiano). Anche Vergani è stato super al primo Europeo, con quel 21″37 – ha aggiunto  il campione a Cinque Cerchi dei 1500 sl – Tutti i giovani che ho cominciato a conoscere mi hanno sorpreso“.

Successi che secondo il carpigiano sono frutto di un cambiamento di mentalità rispetto al passato: “Negli anni precedenti era mancata la mentalità vincente. Le seconde linee non riuscivano a realizzarsi, svettavano solo i campioni. Ora anche in allenamento si fanno le scelte giuste e i risultati arrivano di conseguenza. I ragazzi non hanno paura di lasciare casa per allenarsi nei centri federali o all’estero”.

E un pensiero finale in vista del prossimo biennio: “Saranno due stagioni interessanti. Stavolta per diversi motivi e situazioni, ero un fantasma, senza energie. Fede ha scelto i 100 sl e Gabriele (Detti ndr.) era infortunato. Noi, tre ori ai Mondiali, siamo stati “sostituiti” dalla squadra. Ma nel 2019 e nel 2020 ci saranno di nuovo le tre punte e il loro esercito al seguito“.

 





 

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giandomenico.tiseo@oasport.it

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Foto: Arena 

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