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Atletica, strada ancora lunga per Filippo Tortu. Il talento non manca, ora scelte decisive per il futuro

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Filippo Tortu era uno degli uomini più attesi agli Europei 2018 di atletica leggera, aveva ridestato l’Italia dal torpore nella Regina degli Sport, aveva riportato l’attenzione su questa disciplina dopo il roboante 9.99 corso a fine giugno a Madrid e molti si aspettavano uno show incredibile anche a Berlino ma purtroppo in pista non si è visto il ragazzo magico che aveva riscritto la storia nella capitale spagnola diventando il primo italiano capace di abbattere il muro dei 10 secondi sulla distanza regina. La forma non era delle migliori, il brianzolo è parso affaticato tra batteria e finale sui 100 metri e anche nella frazione in staffetta non ha entusiasmato: forse è stato sbagliato qualche piccolo dettaglio in preparazione, la scelta di non disputare più gare dopo aver firmato il record nazionale potrebbe aver condizionato le prestazioni all’Olympiastadion.

Il 20enne deve ripartire da qui, analizzare nel dettaglio quanto successo in Germania, valutare la parziale controprestazione e stilare un piano ben preciso per il prossimo futuro. Il talento è innegabile, siamo di fronte al miglior velocista azzurro del post Pietro Mennea, ha tutte le potenzialità per togliersi delle soddisfazioni, è giovane e ha la giusta mentalità per emergere anche nei più importi contesti internazionali. Con il papà-coach Salvino deve capire cosa fare nel prossimo futuro, anche la scelta della distanza da correre con maggiore convinzione rappresenta una pietra angolare per la crescita di Filippo Tortu: probabilmente sui 200 metri potrebbe togliersi delle soddisfazioni maggiori e anche la concorrenza potrebbe essere leggermente meno importante rispetto a quella della velocità pura.

Soprattutto, però, bisognerà fare più gare come d’altronde fanno le grandi stelle straniere: limitare le uscite in pista e correre col contagocce non sembra una strategia produttiva nell’atletica moderna. Staremo a vedere quali tabelle di allenamento verranno adottate: quanto fatto nel corso delle ultime stagioni è stato importante ma non bisogna certamente accontentarsi e bisogna puntare a dei traguardi ben più ambiziosi. Il mirino deve essere puntato sulle Olimpiadi di Tokyo 2020: gli avversari sono davvero fortissimi, per emergere ai massimi livelli urge migliorarsi continuamente e costantemente, il talento cristallino lo supporterà sicuramente e con tanta forza di volontà nessun traguardo gli è precluso.

 





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