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Atletica, Alfio Giomi: “Sconcertato dalle dimissioni di Baldini. Agli Europei ho visto cose positive, deluso dalla 4×400”

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L’atletica leggera italiana sta attraversando uno dei momenti più complessi della sua storia recente dopo i pessimi Europei che si sono conclusi domenica a Berlino. La nostra Nazionale è tornata a casa con appena quattro bronzi (escluse le medaglie ottenute nelle prove a squadre di maratona) e il bilancio è stato estremamente negativo, un ritorno a Stoccolma 1958 (quando arrivarono zero ori) condito da pochissimi lampi e buone notizie. Il ritorno a dei livelli minimamente accettabili è ben lontano e le dimissioni di Stefano Baldini dal ruolo di coordinatore del settore giovanile hanno generato ulteriore malessere.

I vertici federali non riescono ad accettare il fallimento della spedizione nella capitale tedesca e si elogiano risultati che oggettivamente non ci sono stati. Alfio Giomi, Presidente FIDAL, ha ribadito il suo bilancio positivo in un’intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport: “Vero è che, per come era andata la prima parte di stagione, s’è vinto meno di quanto ci si potesse aspettare. Ma qui ci si dimentica delle tante cose belle che si sono viste: dallo stesso Tortu a Desalu, per rimanere nella velocità, dai due finalisti dei 1500 a tanto altro. Fino alle maratone: qualcuno insisteva perché portassimo un quarto uomo e una quinta donne in funzione della classifica a squadre. S’è preferito responsabilizzare chi c’era e avete visto i risultati. Il solo grande dispiacere resta legato alle staffette“.

Il numero 1 dell’atletica italiana si sofferma appunto sulle due prove a squadre: “La 4×400 femminile è un enorme rammarico. Figlia di un progetto mirato partito sei mesi fa e che valeva l’oro. Proprio per quella staffetta abbiamo portato in Germania sette atlete, così da lasciare due titolari a riposo in semifinale. Ho scoperto mezzora prima del turno che invece avrebbero corso tutte loro. Ancora non ho ben capito perché: se qualcuna non condivideva, per quanto mi riguarda, stava fuori. Poi in finale è successo quello che è successo con l’aggravante che la Grenot non è certo la più adatta a correre l’ultima frazione. Qualcuno pagherà per la medaglia mancata. La 4×100? Come fare autogol col portiere, e pensare che il secondo cambio era il più sicuro e collaudato“.

La notizia di Ferragosto è naturalmente quella delle dimissioni di Stefano Baldini: “Sono sconcertato, non riesco a capire. Non c’è stato alcun segnale che mi abbia fatto capire che Stefano covasse in cuor suo una simile decisione. In tutto mi ha inviato un messaggio su WhatsApp nel quale mi preannunciava le dimissioni. Gli ho detto di rifletterci fino all’inizio del mese prossimo. Mi ha risposto: “Perfetto”. Ci resto male, non so cosa ci sia dietro, ma sono ugualmente sereno. Stefano è sempre stato supportato al 100%. Anzi, io spesso sono stato accusato di prendere troppo le sue parti. Fosse solo per questo, il suo atteggiamento è sbagliato. Poi, per carità, ognuno ragiona con la propria testa. Certo così si è messo tutti contro. Resto sorpreso, perplesso e dispiaciuto“.

E poi sulle tempistiche lunghe per un’analisi di quanto successo agli Europei (si parla del 7-9 settembre in occasione degli Assoluti): “Si ragiona, non si reagisce d’istinto. Per situazioni complesse, non si trovano ricette o soluzioni in poche ore. Io mi sono subito confrontato con il Presidente del Coni e con il consiglio federale“.

 





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1 Commento

1 Commento

  1. Luca46

    17 Agosto 2018 at 15:50

    Sono sconcertato da queste parole. Ha gettato la croce addosso agli atleti e allo staff. Baldini invece parlava di progetti e prospettive future. Su questo tema non ha sprecato una parola.

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