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Pattinaggio a rotelle velocità, Mondiali Olanda 2018: più medaglie su pista, ma l’oro arriva su strada

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Nove medaglie su pista, quattro argenti e cinque bronzi ad Heerde, sei su pista, un oro, quattro argenti ed un bronzo su strada ad Arnhem: questo il bottino dell’Italia ai Mondiali di pattinaggio a rotelle velocità, che ammonta nel complesso a quindici medaglie, un oro, otto argenti e sei bronzi nella rassegna olandese. Da aggiungere la qualifica di due azzurrini agli YOG di Buenos Aires.

Dunque bilancio più che positivo per gli azzurri: brilla l’oro di Francesca Lollobrigida nei 20000 metri eliminazione senior femminile, ma molte sono state le piazze d’onore conquistate dai nostri atleti, sia a livello senior che a livello junior, tanto che la selezione senior femminile chiude al secondo posto su strada ed al quinto su pista, mentre per gli uomini arriva il terzo posto su pista ed il quinto su strada. Tra i junior la squadra femminile è seconda su strada e terza su pista, mentre gli azzurrini sono quarti su pista e quinti su strada.

Al sito federale queste le parole del CT Massimiliano Presti: “Abbiamo vinto 15 medaglie: un buon risultato se sommato alla conquista della doppia qualificazione “olimpica” che era il primo obiettivo. Da un anno all’altro cambiano tante cose, tipo di atleti, mentalità, motivazioni e ci troviamo sempre ad affrontare nuove situazioni da gestire dentro e fuori il campo di gara. La nostra bravura dovrà essere saper cambiare e trovare le soluzioni migliori con la speranza di poter implementare la collaborazione con gli allenatori per capire dove bisogna lavorare per migliorarsi, perciò lancio un invito ad essere umili e a lavorare duro“.





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Foto: Profilo Facebook Francesca Lollobrigida

roberto.santangelo@oasport.it

1 Commento

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  1. ale sandro

    10 Luglio 2018 at 14:37

    Un mondiale diverso dal precedente per l’Italia ,che l’anno scorso ai primi Roller Games della storia,ottenne risultati migliori sia tra gli junior che tra i senior, dove la Lollobrigida fece un favoloso poker, il secondo della carriera nella massima manifestazione. Si è faticato , ma non mancano i nomi interessanti tra i giovani, mentre nei senior le due locomotive continuano ad essere la Lollo e Daniel Niero, sempre più forte, che mi piacerebbe vedere ancora più coinvolto nella mass start su ghiaccio.

    L’ aspetto in generale più interessante è dato dai cambiamenti nel programma di gare.
    A questo giro niente 300 metri a cronometro su pista e staffetta “americana” su strada. Si parla per il futuro immediato di inserimento dei 200 metri con partenza stile ciclismo su pista,cioè uno opposto all’altro, e di riduzione del chilometraggio nella gara ad eliminazione , da 20 km a 15 su strada, e da 15 a 10 km su pista.
    Credo che la presenza alle Olimpiadi Giovanili e alcune delle citate novità del programma possano fare da preludio a un tentativo di ingresso nel panorama olimpico , per Parigi ’24.
    La Francia , e non solo lei ovviamente (a cominciare dalla Colombia), ne avrebbe tutto l’interesse ,quindi l’occasione potrebbe essere colta, a patto che ci siano miglioramenti in diversi aspetti.
    Tra questi una maggiore chiarezza del programma di gare, con differenze più nette tra pista e strada, e una maggiore stabilità. Ad esempio i 100 metri hanno già cambiato format e sono nati a livello di mondiali appena tre anni fa. Un’altro aspetto riguarda , manco a dirlo , la copertura televisiva e le relative informazioni, piuttosto carenti.
    Aggiungerei anche la gestione dei contatti e delle scorrettezze da parte dei giudici di gara.
    Non c’è infatti l’idea di uniformità di giudizio. Non vengono puniti a volte atleti che commettono scorrettezze gravi ai danni tra l’altro di alcuni numero uno della disciplina , i quali si ritrovano con la beffa della squalifica o declassamento per contatti decisamente meno gravi.
    A questo proposito la gara dei giovani utilizzata come selezioni per i Giochi giovanili, la 5 km a eliminazione, spero venga riproposta con questo stesso format di massimo una decina di atleti per batteria / finale. Non sono mancati certamente i colpi , ma la situazione appare molto più apprezzabile sia per i giudici che per lo spettatore.
    Non so se verranno riproposte anche le gare dei 500 metri e i 1000 che servivano per qualificare gli atleti alla competizione che ci sarà tra i ragazzi.
    In ogni caso potrebbe essere un esame decisivo nel caso il CIO volesse tenere conto di questo sport, rappresentato in tutte le salse a livello invernale e incredibilmente dimenticato a livello estivo.

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