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Nuoto, Settecolli 2018. Batterie terza giornata: i big si rilassano, Govorov e Panziera promettono scintille. Ancora tanti azzurri in finale

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Non fosse effettivamente domenica, si potrebbe dire che “non è sempre domenica” ma l’immagine rende bene per riassumere l’ultima mattinata di gare alla piscina del Foro Italico per l’edizione 2018 di un Settecolli fin qui stratosferico. L’impressione è che i big abbiano sparato tutte le cartucce nei giorni scorsi e oggi se la siano presa un po’ comoda, mancano poi all’appello i maghi della velocità in una giornata dedicata quasi interamente alle distanze più lunghe dei vari stili e cala un po’ l’adrenalina in vasca anche se qualche buon risultato e qualche dichiarazione di intenti si è notata fra le righe.

Il lampo della mattinata porta la firma dell’ucraino Govorov che, nei 50 farfalla, spara uno stratosferico 22″89 già al mattino dichiarando apertamente il tentativo di battere il record del mondo gommato di Munoz Peres (22″49), impresa non impossibile per l’ucraino che potrebbe essere stimolato in vasca dalla presenza di Proud. Per l’Italia dentro un Codia non eccelso e un D’Angelo che cresce ogni volta che gareggia.

Nei 200 dorso uomini Ciccarese si conferma in gran forma e fa segnare il miglior tempo delle batterie con 2’00″70. Diener, Greenbank e Williams sono avversari pericolosi per il desiderio di podio dell’azzurro, che sarà affiancato in finale da Turchi e Milli. Nei 200 dorso donne Margherita Panziera scalda i motori e oggi pomeriggio promette battaglia guardando soprattutto al record italiano di Alessia Filippi. Per lei miglior tempo di ingresso in finale (2’09″68) e un secondo e mezzo da tirare giù per essere la regina incontrastata del dorso azzurro. E c’è anche un nuovo che avanza a suon di record. Giulia Ramatelli ritocca il primato italiano cadetti in 2’16″86, strappandolo a Giulia Quarà che lo aveva fatto segnare due minuti prima, fallendo però l’ingresso in finale a favore di un’altra atleta classe 2002, Martina Cenci. Insomma il futuro per quello che un anno fa veniva definito il “buco nero” delle specialità al femminile italiane, il dorso, è più che roseo.

Nei 200 farfalla donne Alessia Polieri proverà a confermare il podio ottenuto a Tarragona contro avversarie di calibro come Kapas e Szilagyi (che l’hanno battuta in batteria stamattina) e la britannica Thomas, apparsa la più in palla di tutte anche se ha chiuso con il secondo crono. Assieme all’imolese in finale ci saranno altre due azzurre: Annis e Romei, mentre Ilaria Bianchi, un anno dopo essersi rivelata su questa distanza (e essersi presa anche grandi soddisfazioni con l’argento di Copenhagen) non riesce a centrare l’ingresso in finale, vittima di una partenza un po’ dissennata e di carichi di lavoro pesanti in questa fase.

Nei 200 rana donne Efimova fa il bagnetto e, nonostante quello, centra la finale. Piacciono la campionessa italiana Francesca Fangio e la promettente Anna Pirovano, a scartamento ridotto al Settecolli dopo gli impegni di Tarragona e in vista degli Europei juniores. Entrambe in finale ma questa gara potrebbe parlare soprattutto straniero con la sopracitata Efimova che stasera darà battaglia, la campionessa del mondo Moeller Pedersen e la britannica Molly Renshaw, rispettivamente secondo e primo tempo in batteria. Nei 200 rana maschili piace tanto l’olandese Kamminga che potrebbe diventare un fattore a livello mondiale in questa specialità, mentre Marco Koch, campione del Mondo a Kazan 2015 conferma il suo momento no chiudendo con il terzo tempo. Alle sue spalle un quartetto di azzurri che oggi proverà a fare bene e a qualificarsi per Glasgow: Bizzarri, Pizzini, Loschi e Giorgetti.

Nei 200 stile libero tristezza in campo femminile dove il panorama azzurro è quasi deserto se si esclude una Simona Quadarella quasi commovente che, dopo aver bissato i successi negli 800 e nei 1500, trova anche le forze e il modo per strappare con i denti la qualificazione in finale nella distanza per lei più breve, cosa che non riesce a nessuna delle altre azzurre: un risultato che porta ancora più in evidenza le macerie di una staffetta 4×200 che tre anni fa dominava a livello mondiale ed europeo e che oggi fatica a qualificare quattro atlete per la rassegna continentale: uno dei pochi nervi scoperti del nuoto italiano attuale. Il miglior tempo in qualificazione è di Femke Heemskerk che dovrà impegnarsi a fondo per non vincere anche questa finale del Settecolli oggi pomeriggio. In campo maschile, invece, qualcosa si scruta all’orizzonte. Il britannico Milne, il brasiliano Scheffer ed il tedesco Heidtmann fanno segnare i migliori tempi in qualificazione ma Proietti Colonna (prospetto molto interessante) e Megli centrano la finale e Ciampi e Belotti la falliscono di un soffio. Qui, in prospettiva Europei, con il rientro possibile di Detti e un Dotto in buone condizioni, si potrebbe anche sognare in chiave 4×200.

Nei 200 misti Ilaria Cusinato, con tutti i fari puntati addosso, se la prende comoda perché la botte piena e la moglie ubriaca non stanno di casa da quelle parti e probabilmente un po’ la fatica si fa sentire con un esame di maturità e un 400 misto da urlo alle spalle. L’azzurra è comunque quarta in batteria alle spalle di Heemskerk, Efimova (due che sui 200 misti non hanno troppo da dire in prospettiva Europei) e O’Connor che invece è l’avversaria più pericolosa dell’azzurra, unica italiana finalista perché Sara Franceschi affonda nel finale e chiude nona, continuando a non convincere. In campo maschile David Verraszto fa la voce grossa e oggi pomeriggio non può che vincere ma la buona notizia arriva da Lorenzo Glessi, per il quale la “cura Morini” forse inizia a funzionare: 2’01″30′, secondo tempo di qualificazione e buone prospettive nella finale del pomeriggio dove ci saranno anche Sorriso, Massimiliano Matteazzi e Turrini, non Chad Le Clos. Appuntamento alle 19 quando ritroveremo anche Greg Paltrinieri nella serie veloce dei 1500 stile libero.

 





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