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Calcio

Mondiali 2018: la Croazia ha giocato 90′ in più della Francia. Stanchezza fisica in finale?

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Una delle Coppe del Mondo di calcio più sorprendenti ed equilibrate degli ultimi decenni è ormai alle porte dell‘atto conclusivo, la finale tra Francia e Croazia, in programma domenica 15 luglio alle ore 17 allo stadio Luzhniki di Mosca. Due squadre che non partivano da favorite, ma hanno avuto l’ambizione e la convinzione nei propri mezzi per arrivare fino in fondo, a giocarsi la partita dei sogni, la finale del Mondiale 2018.

La Croazia, per arrivare fino in fondo, ha dovuto sconfiggere tre nazionali europee nella fase ad eliminazione diretta e adesso si troverà di fronte la quarta compagine europea. Nei tre turni precedenti ha sconfitto Danimarca e Russia ai calci di rigore, per poi eliminare l’Inghilterra in semifinale con il punteggio di 2-1 dopo i supplementari. I balcanici hanno sofferto moltissimo per avanzare turno dopo turno ed hanno giocato per 360 minuti nella seconda fase del torneo. In finale dovranno affrontare la Francia, una squadra stellare che ha sconfitto i propri avversari sempre nei tempi regolamentari, perciò i transalpini hanno totalizzato 270 minuti sul terreno di gioco. La differenza di minutaggio sulle gambe dei giocatori è evidente, Modric e compagni hanno giocato ben novanta minuti in più rispetto ai francesi per arrivare alla finalissima.

Questa disparità di dispendio energetico durante l’arco del torneo tra le due contendenti potrebbe influenzare la partita decisiva, anche se in questi casi la posta in palio è così alta che l’adrenalina e la voglia di vincere spingono gli atleti a superare le difficoltà fisiche. Il CT croato Dalic ha fatto giocare sempre gli stessi uomini dal primo minuto tranne contro la Russia, in cui Kramaric ha giocato dall’inizio al posto di Brozovic, quindi non ha fatto mai delle rotazioni con lo scopo di preservare le energie in vista dell’ultima fase della competizione. Anche Deschamps non ha fatto mai riposare i suoi uomini chiave nella seconda fase, ma può contare sul fatto di non aver mai giocato i supplementari e perciò potrebbe uscire alla distanza (magari nel secondo tempo) la maggiore freschezza fisica rispetto agli avversari.

 

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Foto: DarioZg/ Shutterstock.com

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