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MotoGP, Jorge Lorenzo e Marc Marquez compagni di squadra in Honda. Due galli nello stesso pollaio…

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La notizia è arrivata come un fulmine a ciel sereno. Jorge Lorenzo sarà il compagno di squadra di Marc Marquez nel team ufficiale della Honda per le prossime due stagioni. Risolto, dunque, il mistero attorno al futuro del pilota maiorchino. D’altronde era stato fin troppo chiaro dopo la vittoria di domenica, con quel “è troppo tardi” con cui Jorge aveva chiuso la porta a qualsiasi discussione circa la sua permanenza a Borgo Panigale.

Lorenzo aveva già l’asso in mano e al momento giusto lo ha calato, prendendosi la sella più ambita del mercato piloti. Le notizie sono arrivate tutte nel giro di poche ore: prima il divorzio della Honda con Dani Pedrosa dopo 13 stagioni, poi l’annuncio dell’arrivo dell’ormai ex pilota della Ducati. Una notizia che sconvolge gli scenari, perché il maiorchino sembrava diretto in Yamaha, che aveva tutta l’intenzione di riabbracciare il figliol prodigo ed accoglierlo in un team non ufficiale fatto apposta per lui.

Honda ha piazzato un doppio colpo, perché da un lato ha tolto alla grande rivale un pilota capace di guidare la M1 come nessuno e dall’altro si è assicurata un cinque volte campione del Mondo, creando un vero e proprio Dream Team. Già, perché insieme a Marc Marquez il team HRC schiererà i vincitori di sette degli ultimi otto titoli di MotoGP. Ma se la sella ora di Lorenzo era la più ambita, è altrettanto vero che era la più “scomoda”, perché condividere il box con un pilota come il catalano non è semplice. Perché Marc sembra fatto apposta per la HRC e perché nelle ultime stagioni i giapponesi hanno fatto di tutto per accontentare Marc e mettergli tra le mani la moto più adatta ad esaltare il suo talento.

Con Lorenzo il discorso potrebbe cambiare. I cavalli vincenti in Honda sono ora due e il primo compito del team sarà quello di gestire due caratteri opposti, due personalità diverse. Una convivenza difficile di cui Jorge ha già esperienza, essendo già stato compagno di squadra di Valentino Rossi, con il maiorchino che ha sempre accusato l’italiano di copiare da lui il setup della moto fino a far innalzare un vero e proprio muro per separare le due metà del box. Il rapporto con Marquez, però, parte da una base diversa.

Tra i due spagnoli c’è rivalità, come è normale che sia tra due piloti, ma rispetto. Nella gara di Valencia che nel 2015 diede il Mondiale a Lorenzo, ad esempio, Marquez non attaccò il connazionale, accontentandosi della seconda posizione e di fatto scortandolo fino al traguardo. Anche nel post-gara del Mugello Marc ha ribadito una volta di più la stima nei confronti di Jorge, affermando di non aver mai dubitato di lui e del suo talento. Probabilmente (o forse sì, questo non lo sapremo mai), nemmeno lui immaginava che pochi giorni dopo se lo sarebbe ritrovato come compagno di squadra.

Anche questa sarà una prova per Marquez, che (non ce ne voglia Pedrosa), un compagno in grado di contendergli seriamente il titolo non l’ha mai avuto (Dani ci riuscì, ma fino a metà campionato, solo nel 2013). Chissà che avere una moto così competitiva non possa cambiare il rapporto tra i due. Come in Formula 1 tra Lewis Hamilton e Nico Rosberg, grandi amici prima che si ritrovassero a lottare per il Mondiale.

 





 

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alessandro.tarallo@oasport.it

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