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Calcio, Mondiali Russia 2018: chi alzerà al cielo l’ambita coppa? 32 squadre cullano il sogno. Brasile e Germania al top con Spagna e Francia. Azzurri grandi assenti

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Chi alzerà al cielo la Coppa del Mondo? Questa è la domanda che tutto il globo terrestre si pone alla vigilia dei Mondiali 2018 di calcio, che avranno in luogo in Russia tra giovedì 14 giugno e domenica 15 luglio, quando al Luzhniki Stadium di Mosca andrà in scena la finale. A pesare come un macigno è soprattutto l’assenza dell’Italia, che per la prima volta dopo 60 anni non è riuscita a strappare il pass per i Mondiali, al termine di un sanguinoso e drammatico doppio confronto con la Svezia. Una delusione epocale che rende l’Italia la più illustre esclusa da una competizione a cui parteciperanno tutte, ma proprio tutte, le big internazionali.

Dodici stadi ospiteranno le partite delle 32 squadre, divise in 8 gironi, da cui le prime due passeranno il turno e parteciperanno alla fase ad eliminazione diretta, a partire dagli ottavi. Un evento sportivo planetario, che sarà seguito da due miliardi di persone in tutto il mondo e che catalizzerà l’attenzione anche dei non appassionati.

Nel 2014, in Brasile, fu la Germania ad imporsi grazie ad un gol di Mario Gotze nei tempi supplementari in finale contro l’Argentina, ma a passare alla storia fu soprattutto il clamoroso 7-1 inflitto dai tedeschi ai padroni di casa del Brasile, sommersi da una pioggia di gol davanti al pubblico attonito.

Quattro anni dopo, però, il Brasile sembra decisamente più attrezzato: la generazione di fenomeni è sbocciata con qualche anno di ritardo, rendendo oggi la compagine carioca un’autentica corazzata, al punto da entrare di diritto tra le favorite per la vittoria finale. Neymar sarà il perno di un gruppo ricco di talento in attacco, ma dotato anche di una difesa e un centrocampo granitici per tenere a bada le avanzate avversarie.

La stessa Germania, reduce da quattro podi consecutivi, rappresenta ancora una volta una garanzia di talento e sostanza, figli del lavoro immane compiuto dal ct Joachim Low, guru di una generazione di campioni teutonici. Il bomber Mundial Thomas Muller potrà avvalersi della qualità di Ozil, Gundogan, Reus e del gioiellino Goretzka, possibile craque della competizione.

E cosa dire della Francia? Il trio d’attacco con Mbappé, Griezmann e Dembelé fa invidia al mondo intero, mentre Pogba, Matuidi e Kanté formano una mediana di qualità e grinta. La Spagna, infine, affianca alle sue stelle più fulgide Iniesta, Ramos, Pique e Busquets anche la potenza fisica di Diego Costa e il talento di Isco, Asensio e Thiago Alcantara.

Il discorso, in ogni caso, non sembra affatto ristretto soltanto a quattro sorelle. L’Argentina, infatti, ha voglia di riscattare la sconfitta nella finale del Maracanà e punterà ancora sul suo straordinario fuoriclasse Lionel Messi per volare in alto. Ed anche Cristiano Ronaldo col suo Portogallo campione d’Europa potrebbe dare filo da torcere a tutti. L’Inghilterra, dal canto suo, è imbottita di giovani fenomeni, a partire da Kane e Alli, per guardare con ottimismo al presente e al futuro. Mentre il Belgio di Hazard e De Bruyne si giocherà l’ennesima chance per dare un senso ad una generazione di straordinari talenti che in Nazionale non sono ancora riusciti a trovare l’alchimia perfetta.

Saranno anche i Mondiali delle prime volte di Panama ed Islanda e dei grandi ritorni di Perù ed Egitto, ma sono tanti anche i grandi assenti, a partire dai tanti campioni azzurri, in primis Buffon, e dagli esclusi dalle scelte dei loro ct. Il Belgio ha rinunciato a Nainggolan, la Francia ha lasciato a casa Benzema e Payet, l’Argentina non ha convocato Icardi e Perotti, la Spagna ha fatto a meno di Fabregas, Pedro e Morata. Lo spettacolo, in ogni caso, è assicurato. E per un mese il mondo intero sarà sintonizzato su un evento che, anche senza l’Italia, coinvolgerà davvero tutti gli appassionati di calcio.




mauro.deriso@oasport.it

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Foto: AGIF Shutterstock.com

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