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Volley, Nations League 2018: l’Italia e il caso dei due capitani. Ivan Zaytsev con la fascia, Massimo Colaci uomo in pectore

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Il caso capitano tiene banco in casa Italia alla vigilia dell’esordio nella Nations League 2018 di volley pomeriggio (oggi pomeriggio alle ore 17.00 contro la Germania). La nostra Nazionale, infatti, incomincia la propria avventura con il paradosso dei “due capitani”. Una soluzione davvero unica nel suo genere e che non ha precedenti anche perché non permessa dal regolamento. Massimo Colaci è stato investito del ruolo, la FIPAV ha riportato la nomina da parte del CT Chicco Blengini e il giocatore ha rilasciato delle dichiarazioni in merito ma un libero non può essere un capitano. Il regolamento, infatti, lo vieta chiaramente e dunque Colaci può essere “soltanto” un leader in pectore, l’uomo guida dello spogliatoio, il faro nel dietro le quinte ma non può avere funzioni di capitano in campo: per intenderci sulla sua maglia non ci sarà la fascetta, non firmerà i referti, non presenzierà obbligatoriamente alle conferenze stampa.

Il capitano ufficiale sarà dunque Ivan Zaytsev, come riportato già nelle liste rilasciate alla FIVB e nel referto pre-gara della sfida odierna ai tedeschi. Lo Zar dovrà mettere tutta la sua grinta, la sua foga, la sua capacità offensiva per guidare questa Italia al suo grande ritorno in azzurro dopo il caso scarpe: c’è bisogno di tutta la sua classe per fare saltare il banco e sognare sempre più in alto.

Questo intanto il pensiero di Massimo Colaci pubblicato sulla Gazzetta dello Sport: “Sul mio ruolo di capitano posso solo dire che per me è tutto così nuovo. E’ sicuramente una situazione particolare dato che i regolamenti non me lo permettono. Al di là degli aspetti formali il capitano è colui che deve trascinare, guidare, consigliare. Credo sia questa la vera essenza del ruolo e io cercherò di fare del mio meglio in questo senso. Da parte mia ho sempre cercato di compattare il gruppo, di aiutare qualcuno in difficoltà. Il mio obiettivo è sempre stato questo e sapere di avere in questo senso la piena fiducia del CT Blengini è qualcosa che mi riempie di orgoglio“.

 





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