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MotoGP, GP Spagna 2018: Andrea Dovizioso e una Ducati che fatica a progredire come vorrebbe. Serve la svolta per il Mondiale

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Il Circus del Motomondiale torna protagonista nel prossimo weekend sul tracciato spagnolo di Jerez de la Frontera, primo appuntamento europeo in calendario. Dopo il dominio assoluto di Marc Marquez ad Austin, in Texas (Stati Uniti), la classe regina guarda al round andaluso con curiosità vista la situazione di classifica molto incerta. Guida la graduatoria iridata, infatti, Andrea Dovizioso, sulla Ducati, con un punto di vantaggio su Marquez e 5 sul pilota della Yamaha Maverick Vinales.

Un “Dovi”, quindi, che può guardare tutti dall’alto ma per nulla tranquillo. La Rossa nelle ultime uscite in Argentina e negli States non è stata all’altezza della situazione, non consentendo al forlivese di lottare per la top3. Un sesto ed un quinto posto parlano chiaro. Il problema è sempre lo stesso: velocità di percorrenza in curva.

Anche la GP18, al momento, sembra essere afflitta da questa criticità, caratterizzante, se vogliamo, i modelli precedenti. Un aspetto da associare allo stesso stile di guida del centauro italiano, grande “staccatore” ma non altrettanto abile, molto probabilmente, su circuiti di pura percorrenza. Serve quindi un’inversione di tendenza su un tracciato che ha proprio le peculiarità esposte.

Lungo 4423 metri, con 5 curve a sinistra e 8 a destra, la pista spagnola esalta le qualità di guidabilità delle moto ed è quindi necessario avere un turning adeguato per essere veloce in piega e scorrevoli. Aspetti non eccellenti nella D16 come anche la tradizione di questo round iberico conferma: la Rossa si è potuta fregiare della vittoria solo una volta e parliamo di 12 anni fa con Loris Capirossi.

Sono passate, dunque, diverse stagioni ed il team di Borgo Panigale ha dovuto assistere spesso ai trionfi altrui. Da quando la top class è diventata MotoGP, nel 2002, è Valentino Rossi il pilota più vincente con 6 vittorie, l’ultima risalente a 2 anni fa. Seguono Jorge Lorenzo e Daniel Pedrosa con tre (ultimo vincitore nel 2017) mentre il campione del mondo in carica ha vinto solo nel 2014.

Dovizioso, dunque, dovrà mettere da parte il passato e cercare di massimizzare al meglio la sua prestazione in una tre giorni non facile per lui e la Ducati. Vedremo se le eventuali scelte tecniche della squadra italiana potranno aiutare l’attuale leader del campionato.

 





 

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giandomenico.tiseo@oasport.it

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