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MotoGP, GP Francia 2018: analisi prove libere. Bene Andrea Dovizioso e le Yamaha, ma Marquez spaventa

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I primi novanta minuti di prove libere del Gran Premio di Francia della MotoGP hanno regalato diversi spunti interessanti. Dalla sorpresa di una Ducati migliore moto di questo venerdì, alla risalita della Yamaha, alla ennesima conferma di Marc Marquez. Tra temperature basse, specialmente al mattino, e numerose scivolate, andiamo ad analizzare nello specifico le prime due sessioni di prove libere disputate a Le Mans.

Andrea Dovizioso non solo ha firmato il rinnovo del suo contratto con la Ducati ma, anche, il miglior tempo di giornata. 1:31.936 dopo l’1:32.501 del mattino. Il romagnolo ha dimostrato di saper ottenere il tempo con grande facilità, in entrambi i turni, con un run davvero eccellente in chiusura di FP2, grazie al quale ha allungato il gap sui rivali. Meno sorrisi, ma non è certo una novità, per il suo compagno Jorge Lorenzo. Dopo una buona mattinata, il maiorchino ha ceduto il passo nel pomeriggio, chiudendo in 1:32.572 a sei decimi dalla vetta, evitando di uscire dai primi dieci per appena 10 millesimi nei confronti di Cal Crutchlow (LCR Honda) che non ha potuto rispondere per colpa di una caduta che lo ha messo fuori dalla lotta.

Il progresso maggiore rispetto al Gran Premio di Spagna, porta il nome della Yamaha. Il team di Iwata, come spesso capita, a Le Mans sa estrarre il meglio della propria moto. La M1, a livello di grip, non soffre, e può esprimersi a dovere. Valentino Rossi, per esempio, ha chiuso in terza posizione a 243 millesimi da Dovizioso, mentre il suo compagno Maverick Vinales è alle sue spalle. La bontà della Yamaha sul circuito della Sarthe è confermata dalla quinta piazza del padrone di casa Johann Zarco (Tech3) che si ferma a un decimo esatto da Rossi. La scuderia nipponica sa che non potrà fallire l’obiettivo domenica, in uno dei suoi tracciati preferiti.

Chi, tuttavia, spaventa è Marc Marquez. Anche in questo caso non si può certo parlare di notizia, visto il ruolino di marcia del campione del mondo in carica, ma quanto fatto vedere in questo venerdì è davvero notevole. Nella FP1, per esempio, ha realizzato il miglior tempo in 1:32.476, mentre nella FP2 si è addirittura superato. Quando tutti cercavano il time attack con la gomma Soft, il Cabroncito girava con la Hard, concludendo al secondo posto ad appena 168 millesimi da Dovizioso. Un risultato che ha dell’incredibile e che non può certo far dormire sonni tranquilli ai rivali in ottica passo gara, per giunta su una pista mai troppo amica della Honda. A parte lo spagnolo, infatti, la casa giapponese non vede che Dani Pedrosa in ottava piazza a mezzo secondo e Cal Crutchlow 11esimo a 650 millesimi.

Passo indietro deciso, invece, per la Suzuki. Dopo diversi Gran Premi positivi, oggi per Andrea Iannone (14esimo a 816 millesimi)e Alex Rins (15esimo a 867) la situazione si è rivelata più complicata del previsto. Urge risalita netta nella FP3 per non dover passare dalla Q1 domani in qualifica.

Giornata agrodolce per il team Ducati Pramac. Se, da un lato, l’australiano Jack Miller ha saputo inserirsi in sesta posizione a 366 millesimi da Dovizioso, Danilo Petrucci è solamente 13esimo a 711 per colpa, anche, di una caduta nella FP2.

Guizzo notevole per la Red Bull KTM che ha saputo issare al settimo posto lo spagnolo Pol Espargaro ad appena 478 millesimi da Dovizioso, mentre l’Aprilia è sempre e solo suo fratello Aleix, che conclude nono a poco più di sei decimi dal miglior tempo.

Nel complesso il turno più veritiero è stato il secondo per merito, anche, di temperature che si sono portate a livelli accettabili. Le gomme stanno rispondendo in maniera positiva per i piloti (nonostante numerose scivolate), ed in ottica gara non tutti opteranno per la Hard. Domani sarà tempo di qualifiche, e vedremo chi sarà in grado di opporsi ai favoritissimi Andrea Dovizioso e Marc Marquez. Al momento solo le Yamaha sembrano in grado di dire la loro a quei livelli. 

 

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alessandro.passanti@oasport.it

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