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Giro d’Italia 2018: il pagellone. Chris Froome nella storia! Elia Viviani e Sam Bennet, che sfida! Aru bocciato

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Tante salite, ma non solo: discese, volate, cronometro. Un Giro d’Italia 2018 davvero spettacolare: ad aggiudicarsi l’edizione numero 101 della Corsa Rosa è stato un maestoso Chris Froome con un’impresa d’altri tempi. Il britannico del Team Sky entra nella storia con la magnifica tripla corona ed una tripletta consecutiva (con Tour e Vuelta) che non si vedeva da decenni. Tanti i protagonisti della corsa a tappe italiana: andiamo a rivivere le ventuno tappe con il pagellone conclusivo.

Chris Froome, voto 10: le sue parole nel post gara della 19ma tappa sono chiare. Per ribaltare questo Giro “Non poteva bastare aspettare l’ultima salita, serviva qualcosa di pazzo”. E lui ci è riuscito: Team Sky al comando sin dall’approccio del Colle delle Finestre, ultima sgasata di Elissonde e poi cavalcata solitaria di circa 80 chilometri dove ha davvero dato spettacolo. Tutto il pubblico italiano si è innamorato (finalmente?) del kenyano bianco: sul traguardo di Bardonecchia conquista la tappa e va a prendersi anche la Rosa.  Coraggio, fantasia, gambe e testa: davvero mostruoso, paragonabile ai più forti corridori di questo sport. Da lì in poi è pura gestione. Da sottolineare però che l’inizio non era stato dei migliori: qualche caduta di troppo e una forma che faticava ad arrivare. La terza settimana invece al livello dei più forti campioni di questo sport.

Tom Dumoulin, voto 8: aveva tutte le pressioni addosso, difendeva il titolo conquistato a sorpresa nel 2017. La Farfalla di Maastricht non si è fatta intimorire e ha dimostrato di essere uno dei più forti al mondo nelle corse a tappe. Parte fortissimo, prendendosi la Rosa già a Gerusalemme. Soffre le sgasate di Yates, ma sale con regolarità e riesce a prendersi il ruolo di favorito in vista dell’ultima settimana. Non eccezionale però la sua forma alla distanza: a cronometro non fa la differenza, sfrutta la crisi del britannico ma viene superato da un Froome dominante. La seconda piazza è più che meritata: lo vedremo lottare nuovamente per il podio nei prossimi Grandi Giri.

Miguel Angel Lopez, voto 7,5: terzo posto finale in classifica generale e Maglia Bianca, cosa chiedergli di più? Dal colombiano dell’Astana però ci si sarebbe aspettato più coraggio e voglia di attaccare: aveva l’intera squadra a disposizione per provare a vincere almeno una tappa, ma, soprattutto nelle prime settimane, ha pagato contro la forma straripante di Simon Yates. Scalatore puro: lo vedremo sicuramente in azione anche alla Vuelta di Spagna, che l’ha fatto scoprire al grande pubblico.

Richard Carapaz, voto 8: la Movistar può permettersi di lasciare a casa tutti i pezzi da novanta e sfiorare lo stesso il podio. Davvero mostruose le performance dell’ecuadoregno: nessuno se lo sarebbe aspettato a questi livelli. Particolarmente abile con la pioggia, va all’attacco a Montevergine e, sfruttando anche il fattore sorpresa, si prende il successo di tappa. Battaglia per tutto il Giro per la Maglia Bianca di miglior giovane con Lopez, ma si arrende, pur cogliendo una strepitosa quarta piazza finale.

Domenico Pozzovivo, voto 7: nelle prime due settimane ha molto probabilmente la miglior gamba di tutta la carriera. Il 35enne lucano poteva provare a far di più, magari andando a caccia di un successo di tappa. Resta in classifica fino al tappone di Bardonecchia, dove naufraga sul Colle delle Finestre: non crolla come Simon Yates e sul traguardo giunge a 8′. Sfruttando le crisi altrui riesce lo stesso a chiudere in quinta posizione finale. Gli anni passano, le opportunità saranno sempre di meno.

Simon Yates, voto 7: era atteso come uno dei possibili outsider per il podio, ma, nel giro di due settimane, si è preso addirittura il ruolo di favorito per la Maglia Rosa. Un vero e proprio spettacolo in salita: scatta praticamente sempre, appena ha l’opportunità, andandosi a prendere tre strepitosi successi di tappa. Quando lo scoglio più duro, quello della cronometro, è stato superato, però arriva la crisi inattesa. Le energie sono terminate: a Bardonecchia arriva con i velocisti e il suo sogno rosa termina lì. Resterà comunque negli occhi di tutti il suo essere così protagonista nonostante la maglia di leader: ci riproverà nei prossimi anni.

Davide Formolo, voto 6: una caduta lo ferma sull’Etna, facendolo uscire di classifica. Non al top neanche sullo Zoncolan. Una terza settimana in crescendo, pur non riuscendo ad agguantare un successo di tappa che sarebbe servito per salvare a pieno questo Giro. Le potenzialità comunque possono candidarlo ad entrare a breve in una top-5 di un grande giro.

Mitchelton-SCOTT, voto 8: non solo Simon Yates. Squadra allestita benissimo, soprattutto per le salite. Alla fine i successi di tappa sono cinque, contando anche quelli di Esteban Chaves e Mikel Nieve. Peccato per il colombiano, che non riesce a restare a lungo in classifica.

Elia Viviani, voto 8: arrivato a questo Giro come l’uomo più atteso per le volate, il velocista della Quick-Step Floors non delude le aspettative. Quattro successi parziali e la Maglia Ciclamino agguantata: sfrutta il lavoro come al solito eccezionale della squadra per dar spettacolo soprattutto in terra israeliana. Con il passare dei giorni cala leggermente la condizione, ma gli obiettivi sono più che centrati.

Sam Bennett, voto 8: doveva essere il rivale di Viviani e così è stato. Perde 4-3 la sfida in chiave successi di tappa, ma mette in mostra una condizione invidiabile, anche su percorsi più vallonati. L’irlandese della Bora-hansgrohe poi coglie la prestigiosa vittoria finale a Roma, che da sola vale il prezzo del biglietto.

Fabio Aru, voto 4: mai a suo agio in questo Giro. Preparazione completamente sbagliata per il sardo della UAE Emirates che si presentava al via con grandissime ambizioni. C’è bisogno di recuperare e rilanciarsi.

Louis Meintjes, voto 3: stesso discorso fatto per Aru. Il sudafricano della Dimension Data è praticamente un fantasma in questa Corsa Rosa e si ritira anzitempo.

Enrico Battaglin, voto 7: condizione straripante nella prima settimana. Su arrivi adattissimi alle sue caratteristiche non tradisce le aspettative e riesce a cogliere un fondamentale successo di tappa in quel di Santa Ninfa.

Rohan Dennis, voto 7,5: Tom Dumoulin ha trovato il suo rivale per le cronometro. L’australiano vola nelle prove contro il tempo: sconfitto di secondi a Gerusalemme si rifa con gli interessi a Rovereto. Rimandato in chiave classifica generale.





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gianluca.bruno@oasport.it

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Foto: Pier Colombo

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