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Formula 1

F1, i precedenti della Ferrari nel GP di Spagna: Schumacher mago della pioggia, l’ultimo sigillo di Alonso in Catalogna

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Il grande Circus della F1 fa rotta su Barcellona (Spagna), per il quinto appuntamento del Mondiale 2018. La Ferrari arriva al round catalano in vetta alla graduatoria iridata dei costruttori con 4 punti di vantaggio sulla Mercedes e sono sempre 4 le lunghezze che separano il tedesco Sebastian Vettel da Lewis Hamilton nella classifica generale riservata ai piloti.

Si è reduci dal rocambolesco GP di Baku (Azerbaijan) dove la vittoria di Vettel, dominante per buona parte della gara, è stata messa in discussione dall’intervento della Safety Car che ha ribaltato completamente il contesto agonistico. Il quarto posto finale del teutonico e la contemporanea vittoria di Hamilton non sono stati certo un risultato incoraggiante per il Cavallino Rampante che, un po’ come accaduto in Cina, non ha saputo sfruttare al meglio la propria velocità.

Bisogna voltare pagina e si va in Spagna, però, con la convinzione di disporre di una macchina molto competitiva. La SF71H si sta dimostrando, infatti, particolarmente performante e le tre pole consecutive firmate da Seb nelle ultime apparizioni lo certificano ampiamente. In Catalogna, sul circuito del Montmeló, ci si aspettano grandi cose. I 4.655 km iberici sono conosciuti a menadito dalle squadre, essendo questa pista sede dei test invernali. Un circuito che storicamente ha riservato soddisfazioni al Cavallino. La scuderia di Maranello vanta più successi di tutti sul tracciato catalano.

Pos. Costruttore Vittorie
1 Italia Ferrari 12
2 Regno Unito McLaren 8
3 Regno Unito Williams 7
4 Regno Unito Lotus 6
5 Austria Red Bull 3
= Germania Mercedes 3
7 Italia Alfa Romeo 1
= Francia Matra 1
= Regno Unito March 1
= Regno Unito Tyrrell 1
= Francia Ligier 1
= Regno Unito Benetton 1
= Francia Renault 1
= Regno Unito Brawn GP 1

Tra i trionfi degni di menzione, guardando ai tempi recenti, vale la pena ricordare le gare del 1996, 2001 e del 2013.

MICHAEL SCHUMACHER MAGO DELLA PIOGGIA

Era il 1996 e la pioggia torrenziale abbattutasi sul circuito spagnolo fece pensare ad una partenza rinviata e dietro la Safety Car. Niente di tutto questo: via regolare su un tracciato affine ad una piscina. A monopolizzare la prima fila c’erano le due Williams di Damon Hill e Jacques Villeneuve, velocissime in condizioni d’asciutto; in terza piazza Michael Schumacher, al suo primo anno in Ferrari e da campione del mondo. L’acqua non ispirava bei ricordi al tedesco, guardando a qualche settimana prima quando l’iridato 1994-1995, poleman a Montecarlo (prima pole con la Rossa), uscì di scena al primo giro. Anche stavolta la prima tornata non era esaltante: da terzo a sesto in poche curve. Ma stavolta Michael reagiva da campione, inanellando giri veloci su giri veloci. Un passo di 3/4 secondi più rapido di tutti gli altri che in poco tempo lo portava in prima posizione mentre Hill andava in testa coda e Villeneuve era costretto a vedere quel fulmine rosso allontanarsi sempre di più. Schumacher arriverà al traguardo con 45″ di vantaggio sulla Benetton di Jean Alesi e 48″ sul canadese del team di Grove. Fu il primo successo da ferrarista per il Kaiser il quale, da quel nubifragio iberico, iniziò così il suo sodalizio vincente con la squadra italiana.

 

SCHUMI, UN RAGAZZO FORTUNATO

C’è sempre il pilota di Kerpen nel nostro viaggio al passato. Stavolta prendiamo in considerazione il 2001, uno dei campionati dominati dalla Ferrari, con 9 vittorie di Schumi, valso il secondo titolo mondiale in Ferrari ed il quarto della sua carriera. Il teutonico arrivava a Barcellona dopo aver vinto in Australia e Malesia sfruttando una macchina, la F2001, performante in ogni condizione. Una velocità che si evidenziò nel corso delle qualifiche con la pole position. Il rivale era Mika Hakkinen sulla McLaren, due volte iridato (1998-1999), in quegli anni l’avversario più qualificato di Michael. Il GP vedeva i duellanti andare via su un passo inarrivabile per chiunque altro. La vettura, stavolta, sembrava tradire Schumacher: vibrazioni sulla Rossa e rallentamento obbligato. Mika, con diversi secondi vantaggio, pregustava già il successo ma la beffa delle beffe: guasto alla frizione nell’ultima tornata ed a poche curve del traguardo lo stop. Un ritiro amarissimo per lo scandinavo che potrà riassumere così tutta la sua stagione di segno negativo.

 

FERNANDO ALONSO, IL PILOTA DELL’ULTIMO SIGILLO

Veniamo, infine, all’ultimo successo del Cavallino Rampante in Catalogna, quello del 2013. Il quinto posto di Fernando Alonso del sabato poteva essere interpretato come un risultato negativo. Tuttavia, la classe del pilota di Oviedo era tale che uno start eccellente ed un sorpasso da urlo alla curva 3, all’esterno su Lewis Hamilton (Mercedes) e Kimi Raikkonen (Lotus), lo proiettavano in terza posizione dietro all’altra Freccia d’Argento di Nico Rosberg ed alla Red Bull di Sebastian Vettel. La gestione della corsa fu magistrale, il passo gara eccellente e la strategia lungimirante. Tutti gli ingredienti si fusero per portare Fernando sul podio più alto mentre gli altri, tra problemi di affidabilità ed eccessivo degrado degli pneumatici, annaspavano. Una festa “Rossa” completata dal podio di Felipe Massa (3°) in una domenica catalana da incorniciare per Maranello.

Nell’era dei motori ibridi, dunque, la Ferrari non ha mai potuto fregiarsi del successo. Le tre vittorie della Mercedes ed il trionfo a sorpresa di Max Verstappen (Red Bull), nel giorno dell’harakiri delle Frecce d’Argento (2016)danno ancor più motivazioni al Cavallino per centrare il bersaglio grosso. Sono attese novità tecniche da parte di tutti ed a Maranello sono pronti ad aggiornare la statistica delle vittorie.





 

giandomenico.tiseo@oasport.it

Twitter: @Giandomatrix

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Foto: youtube

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