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MotoGP, Mondiale 2018: i dubbi di Valentino Rossi. Yamaha veloce ed incostante, sarà una stagione in salita?

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Se la stagione 2017 della Yamaha aveva preso il via tra mille punti di domanda, soprattutto per quanto riguardava Valentino Rossi (dato che Maverick Vinales volava sulle ali dell’entusiasmo), il 2018 inizia con una situazione leggermente diversa. La nuova M1, infatti, piace di più al “Dottore”, in maniera ben differente all’edizione precedente che, sin dai primi chilometri, non lo aveva minimamente soddisfatto. La moto con la quale ha appena concluso le ultime prove di Losail, per esempio, fornisce segnali migliori, ma è ancora lontana dalla perfezione e, visto il periodo dell’anno, potrebbe essere anche normale.

I problemi che attanagliavano la Yamaha, infatti, erano molteplici e, per quanto visto sino ad ora, sono stati ridotti, ma le cose devono essere ancora migliorate. Per esempio l’elettronica. Il vero punto focale di ogni discorso per la casa di Iwata. Il comportamento non perfetto della gomma posteriore in uscita di curva fa entrare in funzione l’elettronica che agisce pesantemente e non permette una erogazione giusta e naturale della potenza. Il tallone d’Achille è esattamente questo.

Il telaio, per esempio, ha mosso passi in avanti e, salvo rari casi, lo sfruttamento delle gomme è nella norma. I problemi in curva fanno tutta la differenza del mondo ed il passo gara, in maniera evidente, ne risente. L’ultima giornata dei test di Losail, inoltre, ha visto Rossi tentare, con successo, il time attack, piazzandosi alle spalle di Johann Zarco con la Yamaha Tech3. Sintomo, dunque, che la moto nel suo complesso c’è, ma deve essere ancora portata nella giusta direzione.

Il rischio, dunque, per Rossi, è di approcciare questo nuovo campionato senza basi solide. L’anno scorso, come abbiamo visto in numerose occasioni, la M1 era suscettibile sotto tanti, troppi, aspetti. Grip, caldo, bagnato, solo per citarne alcuni. La moto era decisamente complicata da mettere in pista nella giusta maniera e clima e circuito facevano il resto. Sotto il punto di vista della mancanza di aderenza c’è ancora molto da fare, ed i piloti lo sanno. La stagione, come pare, inizierà in salita e, se non ci saranno novità radicali, la Yamaha sarà da valutare gara per gara. Honda e Ducati, invece, salvo casi particolari, sono pronte a vincere sempre e comunque.

 

 

 

 

 

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alessandro.passanti@oasport.it

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