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Motocross, Mondiale MXGP 2018: un buon inizio per Antonio Cairoli. Jeffrey Herlings sarà un osso duro per tutta la stagione

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Il Mondiale MXGP 2018 ha preso il via con il GP di Argentina, disputato a Neuquen. È stato tutto sommato un buon inizio per Antonio Cairoli, che ha centrato un ottimo secondo posto, con tanto di vittoria in gara-1, cominciando in maniera positiva la marcia verso il decimo titolo iridato. Il risultato, però, lascia un po’ di amaro per come maturato e, soprattutto, conferma che l’ostacolo principale in ottica campionato si chiama Jeffrey Herlings.

Che l’olandese fosse un osso duro lo avevamo già capito nella MX2 e nel 2017, suo anno di debutto, in MXGP. In Patagonia, però, il pilota della KTM ha subito voluto mettere in chiaro che quest’anno, superato lo scotto del noviziato, fa sul serio. Il GP di Argentina è somigliato, infatti, a una dichiarazione di intenti da parte dei due principali duellanti, visto l’andamento del tutto simile delle due manche. Cairoli, dopo aver dominato la qualifying race, ha provato a fare altrettanto sia in gara-1 che in gara-2. Nella prima ci è riuscito, nella seconda no. Il copione è stato sempre lo stesso: Tony è volato in testa, ha allungato, ma poi ha subito la rimonta del suo avversario.

Se nella prima gara, però, Cairoli è riuscito a difendersi dagli attacchi di Herlings, che alla fine non è mai stato capace di avvicinarsi al punto tale da tentare il sorpasso, nella seconda non c’è stato nulla da fare, con l’olandese che ha piazzato la zampata all’ultimo giro, con mestiere e furbizia. Un peccato per Tony, che di fatto ha chiuso in testa tutti i giri disputati nel weekend tranne uno, forse il più importante, quello che in gara-2 poteva dargli la seconda vittoria di manche e il trionfo nel GP. Un peccato specie perché a 9 minuti dalla fine il suo vantaggio era di 9″.

Poco male, però, perché la stagione è soltanto all’inizio. Aldilà del rammarico per quanto sfumato proprio alla fine, quindi, Cairoli non può che lasciare soddisfatto l’Argentina, cosa di cui lui stesso è consapevole. Soprattutto se si considera che su questa pista TC222 non aveva mai vinto nemmeno una singola prova: la sua KTM è ancora la moto da battere e il suo bottino, lo stesso di Herlings, è buono. “Sono molto felice di essere sul podio, siamo quasi riusciti nel weekend perfetto. In gara-2 sono partito bene e ho spinto sempre di più. Poi ho trovato dei doppiati e ho dovuto cambiare traiettorie, sbagliando. Se rallenti così perdi tempo velocemente. Ho accusato anche un po’ di stanchezza, ma Herlings è stato bravo ad avvicinarsi, approfittare dei miei errori e superarmi“. Il duello è soltanto all’inizio e siamo certi che si riproporrà.

 





 

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alessandro.tarallo@oasport.it

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Foto: Valerio Origo

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