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Calcio, parla Ciro Immobile: “Svezia macchia sulla nostra carriera. Non ho più sentito Giampiero Ventura”

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Riparte un nuovo ciclo per la nazionale italiana di calcio: venerdì, con l’amichevole con l’Argentina, gli azzurri torneranno a disputare un match ufficiale dopo la disastrosa partita di San Siro con la Svezia, che ha decretato l’ufficiale eliminazione dai Mondiali di Russia 2018. Quell’incontro dei Play-off però resta ancora nella testa degli azzurri, come detto a Ciro Immobile, che ha parlato ai microfoni di Rai Sport nel corso del raduno della nazionale.

“La mancata qualificazione contro la Svezia? Abbiamo ancora purtroppo ricordi negativi e dispiace tanto, a noi in primis, per quello che è successo, e credo che ce ne renderemo conto ancora di più quando inizierà il Mondiale e non si vedrà l’Italia in campo. E’ la macchia brutta della nostra carriera, soprattutto per noi che abbiamo fatto il Mondiale in Brasile e non era andato benissimo. Poteva essere un’occasione di riscatto giusta per noi pero’ come si sta dicendo in questi giorni è giusto andare avanti, ci sono tanti giovani, l’Italia è una grande nazione e ci riprenderemo sicuramente. Il calcio è strano perché ci sono degli episodi ed in entrambe le partite la palla mezza e mezza non è mai capitata nel punto giusto, al momento giusto. Non so se questo fa parte del destino. Dovevamo fare sicuramente qualcosa in più, anche l’occasione che ho avuto io mi è stata salvata sulla linea di porta ed in altre occasioni sarebbe entrata in porta. Non siamo riusciti a fare gol in entrambe le partite e questo è il rammarico piu’ grande. Ventura? Non l’ho più risentito”.

L’azzurro poi si sofferma sui giorni successivi alla sfida di Milano: “Non solo a Coverciano ma anche nelle settimane seguenti a quello che è successo siamo rimasti in contatto fra compagni di Nazionale. Abbiamo cercato di capire dove abbiamo sbagliato nella doppia sfida con la Svezia, ci siamo rincuorati l’uno con l’altro. Non sono stati momenti belli per la nostra carriera però l’Italia è una Nazionale titolata, che ha sempre fatto bene in tutte le competizioni e sempre difficile da incontrare, quindi dobbiamo ripartire da quello, dobbiamo essere forti ed andare avanti. Il gruppo è sempre stato buono, è sempre stato unito anche in momenti difficili, come quello, e lo si è visto. Abbiamo cercato di rincuorarci e dire che bisogna andare avanti. Credo che Gigi Buffon sia qui anche per quello. Non solo ha qualcosa da dare, e se lui se lo sente, ha tutto il diritto di essere qui, e anche per darci una mano a non abbatterci e ripartire. Senza di lui sarebbe tutto piu’ difficile. Siamo consapevoli che lui è una spinta morale per noi dentro lo spogliatoio e quando parla lui ci unisce come gruppo. Essendo tanti nuovi, soprattutto in questa nuova avventura con Di Biagio, è giusto che si riparte da lui e dal fatto che riesce a trovare le parole giuste anche in questo momento difficile calcisticamente parlando. Ho giocato due volte a Milano quest’anno e appena sceso in campo i primi ricordi sono stati quelli negativi di quella partita con la Svezia. Diciamo che è stato uno shock”.

Poi uno sguardo al futuro: “Se fossimo al Mondiale saremmo qui con un altro spirito tutti quanti. Anche la gente avrebbe seguito le due amichevoli di marzo con maggiore partecipazione e voglia. Però tutta l’Italia deve capire che può succedere uno sgambetto, succede a tutte le grandi squadre e le grandi nazioni, l’importante è saper reagire e ripartire. Adesso ne abbiamo l’occasione e dobbiamo lavorare soprattutto sotto l’aspetto mentale perché quello che ci è successo non è da poco”.





 

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Foto: Twitter Nazionale Italiana

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