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Speed skating, Olimpiadi Invernali PyeongChang 2018: Italia, è il momento della verità! Dimostra di essere davvero nell’elite planetaria

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Ormai ci siamo. Manca sempre meno all’inizio delle gare, sull’ovale di Gangneung (Corea del Sud), dello speed skating valide per le Olimpiadi Invernali di PyeongChang 2018. La lunga attesa sta per finire e l’Italia di Maurizio Marchetto sta affinando le proprie armi. Una compagine in grande crescita quella del Bel Paese, in evidenza nelle tappe di Coppa del Mondo e negli Europei di Kolomna (Russia) di circa un mese fa. Ora, però, è venuto il momento della verità per essere all’altezza dell’elite planetaria.

IL TRIS D’ASSI MASCHILE – Nicola Tumolero, Andrea Giovannini e Davide Ghiotto: sono loro i tre alfieri su cui l’Italia punta nelle gare individuali. I 5000 metri europei sono stati territorio di conquista del 24enne di Moena che, con la sua pattinata scorrevole, ha incantato sul ghiaccio russo, centrando l’obiettivo e suggellando il suo momento di forma con il secondo posto in Coppa del Mondo a Salt Lake City, alle spalle solo del norvegese Sverre Lunde Pedersen e davanti ad altri mostri sacri. La sfida a Cinque Cerchi è complicata perché gli avversari sono molto forti ma l’evoluzione dello skater nostrano è notevole. Lo stesso si può dire per Giovannini e Ghiotto. Il pinetano è il poliedrico del gruppo, in grado di andar forte in più specialità e sfiorare il podio nei 5000 metri a Calgary e vincere la mass start sempre sull’ovale canadese. L’argento continentale nella gara di gruppo rafforza l’idea di un atleta con tante possibilità ai Giochi. Per quanto concerne il veneto, la sua distanza sono i 10000 metri. Quel 12’53″63 ottenuto a Stavanger (Norvegia), nuovo record italiano e terza prestazione dell’anno, vale qualcosa di più che una promessa. Su un ghiaccio, tra l’altro, particolarmente gradito al 23enne di Altavilla Vicentina (ricordando il quinto posto dell’anno scorso ai Mondiali 2017) potrebbero esserci delle gradite sorprese

LOLLOBRIGIDA ATTRICE PROTAGONISTA – E’ lei la signora tricolore della mass start: prima agli Europei di Kolomna, prima a Salt Lake City e prima nella graduatoria generale di specialità in Coppa del Mondo. Risultati che parlano chiaro sulla pattinatrice romana, cresciuta sulle rotelle e trasferitasi al ghiaccio ormai da alcune stagioni con riscontri sempre più importanti. Lei, ragazza decisamente scaramantica, non vuol fare annunci ma è chiaro che nel suo cuore un pensiero alla medaglia a Cinque Cerchi c’è. Lo dicono i suoi successi e conforta la crescita avuta nell’ultimo biennio. Grazie all’esperienza olandese, Francesca ha preso coscienza di se stessa, gestendo meglio una gara non semplice da controllare. Predilige un arrivo allo sprint ma la “fuga per la vittoria” negli States dimostra che un modo univoco per vincere non c’è.

ALTRE CARTE – Da non sottovalutare il team pursuit maschile, terzo nella graduatoria di Coppa, e Francesca Bettrone, seconda nella mass start continentale alle spalle della Lollobrigida. Agendo a fari spenti, la veneta potrebbe rappresentare l’elemento “sorpresa” dello scacchiere italiano.

 

 





 

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giandomenico.tiseo@oasport.it

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Foto: profilo facebook Sergio Anesi

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