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Sci alpino, Olimpiadi Invernali PyeongChang 2018: Hirscher in corsa per la storia. Il coraggio azzurro non ha pagato

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Da poche ore si è concluso il gigante maschile delle Olimpiadi Invernali di PyeongChang 2018. E’ stato un autentico trionfo di Marcel Hirscher, che ha demolito la concorrenza, conquistando il suo secondo oro olimpico dopo quello della combinata. Una prova di forza e di classe sublime per il campione austriaco, che ha staccato di oltre un secondo tutti gli avversari, anche quelli storici e più accreditati come Henrik Kristoffersen ed Alexis Pinturault, rispettivamente secondo e terzo.

Sulle nevi coreane Hirscher sta definitivamente entrando nella leggenda di uno sport che forse lo ha consacrato come il più grande di tutti i tempi. Nessuno ha mai vinto come lui nella storia ed ora anche quel maledetto zero nelle medaglie d’oro alle Olimpiadi è stato definitivamente cancellato, mettendosene addirittura due in bacheca e non è ancora finita. In slalom il campione austriaco proverà a centrare un tris d’oro riuscito in passato solamente a Toni Sailer e Jean-Claude Killy; senza dimenticare la possibilità di fare poker con il team event.

L’Italia esce da questo gigante con nessun azzurro tra i primi dieci della classifica e con il miglior risultato un tredicesimo posto, ottenuto da Manfred Moelgg, che paga tre secondi di ritardo da Hirscher. Non c’erano sicuramente ambizioni di medaglia e per salire sul podio serviva davvero una straordinaria impresa. Nessun piazzamento da top ten, ma è un gigante olimpico che lascerà davvero tanti rimpianti alla squadra azzurra.

Luca De Aliprandini e Riccardo Tonetti hanno avuto coraggio, hanno provato a regalarsi un sogno. L’atteggiamento mostrato è stato assolutamente encomiabile, perchè entrambi hanno voluto rischiare e purtroppo l’azzardo non ha pagato. De Aliprandini è stato l’unico a tenersi attaccato ad Hirscher (davanti anche a metà gara), ma è caduto a due porte dal traguardo quando il ritardo dall’austriaco era solo di 10 centesimi; mentre Tonetti è uscito nella seconda manche, dopo aver chiuso quarto la prima, scivolando sul muro. Resta comunque l’averci provato e in fondo si chiedeva solo questo agli azzurri.

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foto Fisi-Pentaphoto

Di Andrea Ziglio

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