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NFL, Super Bowl 2018: le finaliste ai raggi X. Tom Brady e New England favoriti, ma attenzione alla difesa di Philadelphia

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La settimana che porta al Super Bowl LII è cominciata. Sarà una lunga attesa verso il kick-off della notte di domenica 4 febbraio, quando New England Patriots e Philadelphia Eagles si sfideranno allo U.S. Bank Stadium di Minneapolis. Sarà, come di consueto, un evento che paralizzerà il mondo intero, non solo per l’incontro ma anche per lo spettacolo di contorno (sarà Justin Timberlake il protagonista dell’half-time show). A sfidarsi in campo saranno le prime due teste di serie delle due Conference, arrivate fin qui con lo stesso record (13-3) ma con cammini differenti e soprattutto con aspettative praticamente opposte.

New England Patriots

Come si fa a non considerare la squadra di Tom Brady favorita in un Super Bowl? Con questa siamo all’ottava partecipazione per lui, con cinque vittorie, tutte sotto la guida di Bill Belichick, formando il duo qb-head coach più vincente e prolifico della storia. Basterà questo per ottenere un altro titolo? Secondo i bookmakers sì. I Patriots si presentano alla partita più importante dell’anno dopo una stagione da protagonisti, sempre al comando della AFC. In molti, dopo le prime opache prestazioni, avevano storto il naso: New England, però, è cresciuta partita dopo partita, grazie alla consueta solidità e ad un attacco guidato magistralmente da Brady (4577 yds, 32 TD, 8 INT). Un reparto offensivo primo per yds conquistate (394.2) e secondo per yds di passaggio (276.1), che ha saputo superare l’assenza di due pedine fondamentali come Julian Edelman e Martellus Bennett.

A 40 anni Tom Brady è ad un passo dal sesto titolo, che lo consacrerebbe ancor di più a leggenda di questo sport. Nonostante il problema alla mano destra (dieci punti di sutura dopo un colpo subito in allenamento), il qb numero 12 ha trascinato i compagni contro Jacksonville, venendo fuori nel momento decisivo della sfida (2 TD nel quarto periodo). Il probabile MVP della stagione può contare su una vasta gamma di “bersagli”: da Danny Amendola a Chris Hogan, passando per Brandin Cooks ed il fido Rob Gronkowski, che sta completando il concussion protocol dopo il colpo alla testa contro Jacksonville e domenica ci sarà. Non solo, ai lanci vanno aggiunte le corse di Dion Lewis, Brandon Bolden e James White.

A questo fa da contraltare una linea offensiva non certo perfetta (tre sack concessi nel Championship Game) e soprattutto una difesa che concede molte yds (366 totali, 251.2 di passaggio), ma pochi punti (18.2). Complice l’assenza di Dont’a Hightower, quanto mai decisivo con i suoi sack nell’innescare la rimonta vincente nel Super Bowl dello scorso anno. Il reparto difensivo dei Patriots, però, statistiche a parte, sa come si vincono le partite: contro i Jaguars, infatti, è stata una giocata della difesa, che ha tenuto Bortles nella sua metà campo, ad innescare il drive che ha portato al TD del sorpasso. Insomma, le premesse per un altro titolo ci sono tutte: la stagione forse non sarà stata esaltante ma ai playoff, con Tennessee e Jacksonville che hanno offerto più di un grattacapo, New England ha dimostrato ancora una volta perché è la dinastia più vincente degli sport americani dal 2000 ad oggi, vicinissima all’ennesimo trionfo.

Philadelphia Eagles

Tra New England ed il titolo ci sono i Philadelphia Eagles. Non sarà la prima volta: le due squadre si sono già affrontate nel Super Bowl XXXIX, nel 2005, con vittoria Patriots 24-21. La stagione attuale delle aquile è di difficile lettura. Dopo le prime giornate la squadra di Philly era emersa come la principale candidata al titolo; ambizioni che hanno subito un duro colpo con l’infortunio del qb titolare Carson Wentz, protagonista assoluto della stagione (3296 yds, 33 TD, 7 INT) ed ancora in corsa per il premio di MVP. Ai playoff nessuno credeva negli Eagles ma eccoli qui, a giocarsi un Super Bowl prima pregustato, poi sognato ed infine diventato realtà. Merito del lavoro di coach Doug Pederson, l’artefice di una squadra che nella prima parte di stagione ha letteralmente dominato. Soprattutto, colui che ha creduto fortemente in Wentz, promosso a titolare sin dallo scorso anno, quando era un rookie.

Ma Carson non ci sarà ed al suo posto giocherà Nick Foles. Quante se ne sono dette su di lui? Il qb si è trovato nella difficile situazione di guidare una squadra da titolo, come già capitato nel 2013 quando sostituì Vick. Stavolta, però, il finale è stato diverso e Nick ha saputo sfruttare l’occasione. Contro Atlanta ha offerto una prova di straordinaria solidità, senza fare danni, mentre contro Minnesota si è letteralmente scatenato, chiudendo con 352 yds e 3 TD (uno da 52 yds). Il Super Bowl sarà l’esame definitivo per Foles, contro il maestro più severo possibile, i Patriots. Inutile dire che tanto passerà dalle sue mani e dal suo impatto sulla partita: contro i Vikings ha balbettato nei primi due drive, prima di iniziare lo show, cosa che non potrà permettersi domenica. Nelson Agholor, Zac Ertz, Alshon Jeffery e Torrey Smith sono pronti a ricevere i suoi lanci. Fondamentale sarà poi il contributo delle corse: Jay Ajayi su tutti, ma anche LeGarrette Blount, uno degli ex della partita, chiamati a non far rimpiangere l’assenza di Darren Sproles, fuori da inizio stagione.

La vera forza degli Eagles, però, sembra essere la difesa. Primi sulle corse (79.2 yds), quarti per yds totali (306.5), quarti per punti concessi (18.4). Soprattutto, 38 sacks, 9 dei quali messi a segno da Brandon Graham e 5 da Chris Long, altro ex. Proprio il reparto difensivo ha messo a segno le giocate decisive ai playoff: al Divisional ha tenuto Atlanta a zero punti segnati nel secondo tempo, fermando il drive decisivo sulle 2 yds, mentre contro Minnesota è stato un intercetto portato in TD da Patrick Robinson a mettere in discesa l’incontro, mettendo Foles in condizione di poter entrare in partita e gestire l’attacco. Servirà un lavoro ancora più grande, però, per fermare l’attacco dei Patriots e vendicare quel 24-21 del 2005. Le condizioni sono simili: anche in quella stagione gli Eagles arrivarono al Super Bowl dopo aver perso la loro stella, Terrell Owens (che tornò proprio in quell’incontro): ora tocca a Foles e compagni cambiare il finale della storia.

 





 

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alessandro.tarallo@oasport.it

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Foto: Flickr Jeffrey Breal – <a href=”https://creativecommons.org/licenses/by-sa/2.0/”>CC-BY-SA 2.0</a>

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