Seguici su

Ciclismo

Ciclismo, tutti contro Chris Froome? Gli organizzatori dei Grandi Giri vogliono una rapida risoluzione, Gianni Bugno lo difende

Pubblicato

il

Chris Froome potrà correre nelle prossime settimane perché il salbutamolo, sostanza a cui è risultato positivo all’ultima Vuelta di Spagna, secondo la Wada è sostanza non specifica che può venire assunta anche per altri usi oltre al doping. Il gruppo si è letteralmente spaccato in due, le opinioni sono molteplici.

Va detto che l’UCI e il Team Sky non hanno mai parlato in merito a questa vicenda e non lo faranno. La squadra del britannico ha già preparato una difesa da presentare a Losanna sperando nell’assoluzione. Mauro Vegni, direttore del Giro d’Italia, ha detto che non accetterà compromessi e che spera che la vicenda si risolva entro la fine di aprile, cioè alla vigilia della partenza della Corsa Rosa da Gerusalemme. In caso contrario il kenyano bianco rischia concretamente di non partecipare all’evento, non si vuole riavere un caso Contador come nel 2011.

Anche gli organizzatori delle altre due grandi corse a tappe sono sulla stessa lunghezza d’onda. Christian Prudhomme ha condiviso l’opinione di Romain Bardet (“Non possiamo più essere permissivi, ne va della credibilità del nostro sport. Mi dispiace che non sia prevista una sospensione del giudizio“) e ha rilanciato: “Sono convinto che l’Uci e il suo Presidente faranno di tutto per farlo accadere“. Mano più pesante da parte di Javier Guillen, direttore della Vuelta di Spagna: “Grave che non si sappia ancora in modo definitivo chi ha vinto le corse nel 2017. Ma ancora peggio che non si sappia chi può correre in questa stagione e quali saranno i risultati in caso di vittoria“.

In tutto questo, l’unico che supporta Froome è Gianni Bugno, attualmente Presidente del Cpa: “Sto con lui a tutto spiano. E’ innocente fino a prova contraria, quindi è giusto che corra. Se nelle sedi opportune non saprà dimostrare la totale estraneità al fatto, ne pagherà le conseguenze. Questo vale per tutti, non solo per lui. L’unica cosa è che la giustizia sportiva deve essere spiccia“.

 





Clicca per commentare

Tu cosa ne pensi?

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *