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Ciclismo, Edoardo Salvoldi: “Ho tanta abbondanza di qualità. Il gruppo sarà maturo a Parigi 2024”

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Sempre sul pezzo e desideroso di altri successi Edoardo Salvoldi, ct della nazionale italiane femminile di ciclismo su pista, è già proiettato nel lavoro di preparazione verso i Mondiali di Apeldoorn (Olanda), programmati il 28 febbraio. Il tecnico più vincente della storia del pedale delle donne si è raccontato in una lunga intervista concessa alla Gazzetta dello Sport in cui ha esposto i programmi futuri, analizzando le qualità delle atlete a disposizione.

Il livello mondiale è cresciuto molto ma anche noi e i margini di miglioramento sono importanti. Il pensiero porta a Tokyo 2020 ma questo gruppo di atlete sarà maturo peri i Giochi di Parigi 2024 ma manca ancora tanto. Se solo alcune di loro avessero 3 o 4 anni in più…“, sottolinea il ct azzurro che aggiunge: “Non sarei stupito se arrivassero medaglie nelle prossime Olimpiadi ma è un obiettivo difficilissimo. Nell’inseguimento abbiamo fatto grandi passi in avanti, lo dicono i tempi, i record del mondo juniores e le ultime medaglie, come l’oro bis agli Europei o il successo in Coppa. Ma Gran Bretagna e Australia restano un gradino sopra a tutte, e per il terzo posto ce la giochiamo in tanti. L’omnium e l’americana hanno pure, al momento, atlete superiori, anche se in queste gare ci sono più variabili e si allarga il pronostico”.

Entrando nello specifico Salvoldi chiarisce: Gli aspetti positivi riguardano il fatto che ora abbiamo abbondanza rispetto al passato, con cui posso lavorare. Abbondanza di qualità e quantità che si traduce in più alternative: penso ad un’influenza o a una caduta, prima avevo solo soluzioni di ripiego. Il bicchiere mezzo vuoto è che il sistema di qualificazione mi imporrà scelte dolorose. E pensando al quartetto, le meno giovani, o le meno adatte a correre anche americana ed omnium, saranno disposte a sacrificarsi in questi due anni sapendo di avere meno chance?“.

Un gruppo nato su metodo e lavoro, sottolinea il tecnico della nazionale felice di allenare queste ragazze: “Sono molto orgoglioso di essere il ct della Nazionale femminile. E poi non sono assolutamente stanco di quello che faccio. Gli stimoli li trovo ogni giorno: i successi, o i progressi di un’atleta, i nuovi traguardi che sempre mi pongo. Non è difficile lavorare con le donne, ormai il genere lo conosco. Rispetto agli uomini penso che incida molto di più il rapporto umano che si instaura con i rispettivi riferimenti. Il loro punto debole? L’invidia, tipica delle donne in ambienti così competitivi. In alcune atlete è molto limitante”.

E poi sulla domanda riferita a chi vincerà l’oro, Salvoldi si trincera dietro un “No comment”.

 





 

giandomenico.tiseo@oasport.it

Twitter: @Giandomatrix

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Foto: profilo twitter Federciclismo

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