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Atletica, caso Alex Schwazer: il giudice di Bolzano sollecita l’invio dei campioni di urina da Colonia

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È destinata a durare ancora a lungo la vicenda che riguarda Alex Schwazer. Il marciatore italiano era stato squalificato prima delle Olimpiadi di Rio 2016 ma aveva subito iniziato una battaglia per dimostrare la sua innocenza e che, a suo dire, i due campioni di urina A e B presi in oggetto erano stati manipolati in maniera incorretta, alternando l’esito del test. Il giudice di Bolzano Walter Pellino ha accolto la richiesta di Schwazer, chiedendo al Tribunale di Colonia, di poter analizzare nuovamente i due campioni attualmente conservati nel Laboratorio Antidoping della città tedesca.

La consegna, però, tarda ad arrivare. Lo scorso venerdì Pellino ha inviato un fax sollecitando il Procuratore di Colonia a fissare una data, stabilendo anche chi dovrà materialmente occuparsi del trasporto. Il perito che si occuperà dell’analisi in sede di incidente probatorio sarà il colonnello del Ris Giampietro Lago.

La vicenda dura da un anno. Nel gennaio 2017, infatti, Pellino aveva nominato i periti e chiesto i campioni custoditi a Colonia, incontrando però l’ostruzione della magistratura tedesca, che ha concesso il via libera solo lo scorso ottobre. Nel mezzo c’era stato anche un ricorso da parte della IAAF, fino ad arrivare alla Corte d’Appello di Colonia, che ha prima disposto l’utilizzo del solo campione A, già aperto, poi, dopo una nuova istanza da Bolzano, disposto la consegna anche del campione B.

 





 

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alessandro.tarallo@oasport.it

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Foto: pagina Facebook Alex Schwazer

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