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Formula 1

24 Ore Daytona 2018: Grand American, che spettacolo. Fernando Alonso per la vittoria: notte, pit-stop, doppiaggi e tante difficoltà

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Sale l’attesa in Florida dove nel weekend del 27-28 gennaio si correrà la 24 Ore di Daytona, la corsa di durata più importante negli Stati Uniti d’America, l’evento automobilistico per eccellenza insieme alla 500 Miglia di Indianapolis. I motori si stanno per accendere, la prima corsa dell’anno è dietro l’angolo: 185 piloti provenienti da 25 Paesi in rappresentanza di tutti i Continente del Pianeta, bolidi che sfrecciano a una velocità media di 180km/h per un giorno intero, senza alcuna interruzione. Ogni vettura è guidata da 3 piloti che si alternano al volante con fasi di riposo e di cambio ben precise, turni massacranti che al termine di notte e giorno premiano soltanto il team migliore, la monoposto più performante e incisiva sul tracciato di 5,729km in cui sono attesi addirittura 160mila spettatori nel corso delle 24 ore.

Dodici curve, una parte tortuosa in avvio poi due lunghi rettilinei congiunti da una parabolica ad altissima velocità in cui si possono operare sorpassi (e ne vedremo molti viste le tante vetture in pista e le diverse categorie di appartenenza). Tutto questo è Grand American e mai come quest’anno la 24 Ore di Daytona è così attesa in Europa. Tutto merito di Fernando Alonso che ha deciso di cimentarsi in questa prova come test in vista di Le Mans, suo prossimo obiettivo per avvicinarsi alla mitica Tripla Corona. Il due volte Campione del Mondo di Formula Uno ha fatto registrare degli ottimi tempi nei test preliminari e insieme ai compagni sembra davvero poter puntare alla top 5 ma l’obiettivo è naturalmente quello della vittoria. Al World Center of Racing gireranno i prototipi (DPI e LMP2) ma anche vetture GT: si passa da 600 cavalli e 930kg di peso a 100 cavalli e 300kg.

La favorita della viglia sembra essere la Cadillac ma la Ligier JS P217 di Fernando Alonso sembra poter essere davvero competitiva e vuole fare la differenza: il Team United Autosport è molto unito, Zak Brown (CEO McLaren) ha già dichiarato l’obiettivo ma non ci si può accontentare. Come sempre attenzione alle ore di guida notturna (non temute dall’asturiano), ai tanti sorpassi e doppiaggi e anche ai pit stop (Alonso ha paura soprattutto di queste due caratteristiche): la 24 Ore di Daytona non perdona, l’appuntamento è alle 20.40 (italiane) di sabato 27 gennaio.

 





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