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Sci Alpino

Storia delle Olimpiadi Invernali: Daniela Ceccarelli, una cometa luminosissima. Da Frascati all’oro di Salt Lake City

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Se con Alberto Tomba si era toccato uno straordinario record di “meridionalità” per quel che riguarda il nostro sci, con un atleta capace di primeggiare nonostante fosse nato in Emilia Romagna, con Daniela Ceccarelli siamo arrivato al nostro massimo.

Daniela Ceccarelli, infatti, nasce e vive la sua infanzia a Frascati e si avvicina allo sci grazie al padre, pilota dell’Aeronautica militare, grande appassionato di sci e di montagna in generale. Inizia prima con le piste più facilmente raggiungibili dalla sua Frascati, Roccaraso e Ovindoli, per poi andare a sciare e farsi notare sulle nostre piste di culto, in Trentino, Piemonte e Lombardia.
A notarla ad un certo punto non è un tecnico qualsiasi, ma Tony Morandi, il grande organizzatore tecnico della valanga azzurra degli anni ’80, dedicatosi, dopo una marea di successi, solo allo scoprire e allenare i giovani. Appena vede Daniela, Tony è sicuro che una con il suo coraggio e la sua intelligenza tattica nella gestione delle prove veloci può essere una grande sorpresa e fa di tutto per allenarla al meglio e portarla molto giovane nella squadra Nazionale.

Daniela, per allenarsi con il suo maestro, si sposta in Val di Susa nel 1996 ed esordisce proprio quell’anno, il 7 marzo, nel SuperG di Kvitfjell in Norvegia, classificandosi al ventunesimo posto.
I primi anni in Coppa del Mondo sono di grande crescita e soprattutto utili per imparare da compagne di squadre e avversarie come affrontare le piste dello sci internazionale. In quel periodo a dominare la velocità c’erano le tedesche Katja Seizinger e Hilde Greg, la grande austriaca Renate Goetschl, l’altra austriaca Alexandra Meissnitzer, la francese Melanie Suchet e per nostra fortuna due azzurre, Karen Putzer ma soprattutto Isolde Koster. Da quest’ultima Daniela cerca di carpire quella capacità di scivolamento fra i pali che la ragazza di Bolzano aveva naturale e le permetteva di dominare sulle piste più tecniche. In mezzo a tutte queste grandi campionesse lo spazio per vincere era davvero molto limitato, ma Daniela riesce a raggiungere il traguardo del podio in Coppa del Mondo con il secondo posto del 22 dicembre 2001 nel SuperG di Saint Moritz, seguito da un terzo posto in discesa libera, preceduta solo dalla Kostner e dalla vincitrice Goetschel.

L’8 febbraio 2002 iniziano le XIX Olimpiadi invernali a Salt Lake City e fin da subito nello sci alpino ci sono delle sorprese. Nella discesa libera maschile a vincere è l’austriaco sbagliato, non Stephan Eberharter ma Fritz Strobl, che trova la grande giornata; inoltre Eberarther perde anche in SuperG ai danni di un grande vecchio, del quale si pensava non avesse più molto da dire in gare secche del genere, Kjetil André Aamodt. Lo slalom gigante nel quale invece si pensava che altri fossero molto più avvantaggiati vince proprio il deluso delle prove veloci, Eberharter, davanti a Bode Miller e Lasse Kjus, ma sarà nelle prove tecniche che le vittorie del francese Jean-Pierre Vidal e ancora Aamodt, battendo il grande favorito Raich, decreteranno le sorprese più grandi.
Anche fra le donne la prima gara è un’altra grande sorpresa. Vince la francese Carole Montillet ai danni della nostra Isolde Kostner, seconda, e della Goetschl, terza.

Quando sulle piste di Snowbasin il 17 febbraio 2002 è tutto pronto per il SuperG femminile tutti si aspettano che i valori tornino come sempre e a vincere siano le dominatrici della stagione. Ci sono tutte le grandi specialiste ma soprattutto Janica Kostelic, la vincitrice della Coppa del Mondo generale del 2001. La Kostelic se è in palla e senza infortuni può battere tutte su tutti i terreni. E in quell’Olimpiade la Kostelic è più che in palla, basti pensare alle vittorie poi successive al SuperG in Slalom Gigante, Slalom Speciale e Combinata.
In discesa Daniela Ceccarelli era arrivata ventesima e dice a fine gara che quella neve non le piace. Ma quella è la sua occasione e si butta a testa bassa nel SuperG. Al primo intermedio è dietro a Karen Putzer, ma nella parte centrale arriva a guadagnare fino a 40 centesimi che poi amministra e chiude con 27 centesimi sulla compagna di squadra. Ma lo spauracchio è la croata Kostelic che parte a tutta ma sbaglia piccolissime cose. Al traguardo tutti pensano abbia vinto e invece è solo seconda a 5 centesimi dalla Ceccarelli, che è oro olimpico senza aver mai vinto una gara di Coppa del Mondo.
E non vincerà mai Daniela, che parteciperà ancora a Torino 2006, non essendo al meglio dopo un infortunio una settimana prima delle Olimpiadi, per poi ritirarsi quando per un altro infortunio non riesce a partecipare a Vancouver 2010.

Daniela Ceccarelli non è stata una stella dello sci, perché ha vinto poco e per poco tempo è stata a grande livelli combattendo con le più forti della sua generazione, ma è stata di sicuro una cometa luminosissima che ha rischiarato una notte di febbraio italiana con il suo splendente oro.

Di Jvan Sica

 





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