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Sci Alpino

Sci alpino, Coppa Europa 2017-18: partenza a rilento per l’Italia, podi per Maurberger e Hofer. Dominio di Austria e Svizzera

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Sei gare femminili e quattro maschili si sono disputate finora nella Coppa Europa 2017-18 ed è tempo per fare già un primo bilancio della spedizione azzurra fino a questo momento. In questa prima parte di stagione, chi ha dominato la scena sia al maschile che al femminile sono state Austria e Svizzera, che si sono spartite ben sei vittorie sulle dieci gare disputate. Un successo a testa, invece, per Norvegia, Francia, Slovenia e Germania, capaci di mettere sul gradino più alto del podio quattro sciatrici fino a questo momento.

L’Italia, al momento, coglie le migliori notizie dalle due prestazioni dei giovani Alex Hofer e Simon Maurberger, entrambi capaci di centrare un secondo posto fino a questo momento, curiosamente alle spalle dello stesso avversario. Nei due giganti disputati venerdì 8 e sabato 9 dicembre ha infatti prevalso l’austriaco figlio d’arte Johannes Strolz, ma i due azzurri si sono ben disimpegnati, dimostrando che il talento su cui lavorare c’è e che la Coppa Europa può essere per loro un buon trampolino di lancio in vista della Coppa del Mondo, in futuro. Questa per loro deve essere però la stagione del definitivo salto di qualità: i due sciatori azzurri, rispettivamente classe 1994 e 1995, hanno già dimostrato, in particolare Maurberger, di avere i numeri e le potenzialità per sbocciare definitivamente ma ciò che manca loro, fino ad ora, è la continuità, con risultati che spesso oscillano fra la top ten e piazzamenti oltre il ventesimo posto.

A livello maschile si registrano fino ad ora anche buoni piazzamenti da parte di Tommaso Sala, Alex Zingerle e Giulio Bosca, tutti e tre capaci di centrare la top ten in occasioni diverse: gli ultimi due, in particolare, sono sembrati in forma nell’ultimo weekend di gare, rispettivamente chiuso con il quarto e il sesto posto a Trysil, in Norvegia. Sala è il più esperto dei tre, nonostante sia il più giovane, con già diverse presenze e piazzamenti in Coppa del Mondo, mentre Bosca e Zingerle per motivi diversi non sono riusciti ad esplodere. Nonostante siano rispettivamente un classe 1990 e un 1992, c’è ancora il tempo per provare ad affacciarsi fra i big.

Se al maschile Austria e Svizzera, con due vittorie a testa, hanno monopolizzato la Coppa Europa, al femminile c’è molta più eterogeneità, con sei atlete di nazionalità diversa ad aver vinto le sei gare disputate fino ad ora. L’Italia, al momento, non è ancora riuscita a salire sul podio, cogliendo come miglior risultato quello delle quattro top ten centrate da Jole Galli (decima in gigante a St Moritz), Roberta Melesi (sesta nel superG di Kvitfjell), Michela Azzola (ottava in slalom a Funaesdalen) e Martina Peterlini (settima in slalom a Funaesdalen).

Quest’ultima è forte la nota più lieta, essendo stata capace a soli vent’anni di centrare una top ten alla terza gara disputata in carriera in Coppa Europa. Le promozioni in pianta stabile di Laura Pirovano, campionessa Mondiale junior in gigante ad Are a marzo 2017, e Federica Sosio, campionessa junior in superG nel 2015, hanno forse privato la squadra femminile di Coppa Europa dei loro talenti più puri, ora impegnate fra le grandi. Nel complesso, però, le azzurre stanno maturando e facendo esperienza e sotto l’ala protettrice di una federazione come la FISI, che ha dimostrato negli ultimi anni di saper formare atleti di altissimo profilo a livello internazionale nello sci alpino, si può immaginare che anche per loro, in futuro, potranno arrivare grandi risultati, a cominciare dalla Coppa Europa.

andrea.voria@oasport.it

 





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