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Karate, le speranze azzurre in chiave Tokyo 2020. Luigi Busà e Sara Cardin pronti a strappare il pass. Viviana Bottaro e Mattia Busato certezze del kata, Terryana D’Onofrio in rampa di lancio

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L’Italia del karate è viva più che mai. La pattuglia azzurra ha dimostrato di poter essere competitiva in ambito internazionale anche dopo la certezza dell’inclusione del karate nel programma olimpico, una notizia che di fatto ha stravolto le prospettive della disciplina, il cui bacino di interesse valica ora i confini europei e giapponesi, trovando proseliti anche in nuove realtà territoriali, in primis il Medio Oriente. A Tokyo 2020 parteciperanno 80 atleti del karate, 10 per ciascuna categoria di peso inclusa nel programma. Oltre al kata individuale per entrambi i sessi, ci saranno tre categorie maschili di kumite (-67 kg, -75 kg, +75 kg) e tre categorie femminili (-55 kg, -61 kg, +61 kg), a cui accederanno un atleta giapponese, una wild card e otto qualificati in base ad un ranking che terrà conto degli eventi iridati e continentali, oltre che dei piazzamenti nei tornei di Premier League e Series A. I criteri di qualificazione alle Olimpiadi, dunque, sono molto restrittivi, ma l’Italia sa di poter disporre di una profondità tale da potersi giocare le proprie carte praticamente in tutte le categorie di peso del programma a Cinque Cerchi.

La splendida stagione di Luigi Busà, oro europeo e vincitore a Lipsia in Premier League e a Okinawa nelle Series A, è una garanzia della classe e della solidità di un atleta che punta a Tokyo per suggellare una carriera spettacolare con una medaglia olimpica nei -75 kg, ma la truppa maschile del karate azzurro si avvale anche di Michele Martina e Simone Marino, che proveranno a strappare la qualificazione nella categoria ibrida +75 kg, in cui il pronostico è aperto a sorprese di ogni tipo ma occorrerà preservare la continuità ad alti livelli per restare in alto nel ranking. Qualche chance potrebbero averla Gianluca De Vivo e Luca Maresca nei -67 kg, anche se attualmente sono un po’ indietro nelle gerarchie.

Tra le donne, invece, Sara Cardin proverà a tenersi stretto un posto ai vertici della classifica dei -55 kg, forte dei numerosi podi conquistati anche nel 2017, ma dovrà guardarsi anche dalla concorrenza interna di Alessandra Mangiacapra, in rampa di lancio e pronta a cogliere l’occasione se dovesse presentarsi. La categoria +61 kg, intanto, potrebbe regalare una prospettiva di qualificazione a Silvia Semeraro, la cui competitività è dimostrata dal quinto posto ai Mondiali 2016 e dall’oro a Rabat in Premier League nei -68 kg. Il kata, infine, potrebbe essere foriero di soddisfazioni per gli azzurri, che attualmente vantano in pianta stabile tra i migliori otto del ranking Mattia Busato e Viviana Bottaro, a cui potrebbero aggiungersi Alessandro Iodice e soprattutto Terryana D’Onofrio, il cui fenomenale 2017 potrebbe proiettarla nel prossimo biennio in una nuova splendida dimensione.

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mauro.deriso@oasport.it

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Foto: Fijlkam

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