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Formula 1

F1, la Ferrari è tornata competitiva. Ora serve l’ultimo step per puntare all’agognato Mondiale

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Se torniamo con la memoria ad un anno fa il Mondiale di Formula Uno si annunciava quanto mai superfluo. Il dominio Mercedes appariva totalmente inevitabile e la Ferrari era nel bel mezzo di una rivoluzione tecnica. Le voci che arrivavano da Maranello erano davvero poco incoraggianti, con numerosi dubbi, incertezze e, addirittura, un progetto bis nel caso che la vettura si fosse rivelata non competitiva nei test pre-stagionali.

Fast forward. A distanza di un anno sembra passata una vera eternità. La Ferrari, dopo un inverno passato in silenzio, si è subito dimostrata una vettura decisamente competitiva che, con un pizzico di fortuna in più, si sarebbe potuta giocare il titolo con la Mercedes davvero fino all’ultima curva. Per svariati motivi non è successo, ma la distanza si è ridotta in maniera sensibile. Le cinque vittorie stagionali di Sebastian Vettel hanno confermato che il progetto SF70H fosse nato bene e proseguito nella giusta maniera. Lewis Hamilton, nonostante un inizio non semplice, ha saputo riprendere in mano il proprio destino e centrare il suo quarto titolo iridato (ringraziando l’ormai celebre incidente al via del GP di Singapore ed i problemi tecnici della “Rossa” tra Giappone e Malesia).

A questo punto la scuderia di Maranello si attende un 2018 nel quale, quantomeno, dovrà ripetere quanto realizzato in questo campionato. E, anzi, fare l’ulteriore salto di qualità che dovrà portare Sebastian Vettel al suo quinto titolo in F1, e riportarlo a Maranello dove manca dal lontano 2007 quando se lo aggiudicò il suo compagno di team, Kimi Raikkonen. Più facile a dirsi che a farsi, non c’è dubbio. Non tanto perché la scuderia emiliana non sia in grado di portare la propria vettura ad un livello ancora superiore, quanto perché i rivali, ovvero la Mercedes (più che la Red Bull, spesso troppo ondivaga), non staranno certo a guardare.

Il team di Brackley, infatti, ha a disposizione una vettura sensazionale che sta dominando la Formula Uno da anni e che sfrutta un vantaggio per quanto riguarda l’ibrido che non è facilmente colmabile. Inoltre c’è spesso la sensazione che le “Frecce d’argento” non forzino la mano se non in selezionati momenti. Se spingessero a tutta i propri motori con maggiore frequenza gli scenari, probabilmente, si farebbero meno sereni per le rivali. E proprio per questo motivo la Ferrari dovrà compiere uno step evolutivo non di poco conto.

Su cosa intervenire? Oggettivamente la casa del Cavallino Rampante non dovrà mettere mano in maniera decisa al suo progetto tecnico. La vettura edizione 2017 andava decisamente bene, ed i difetti erano limitati. Qualche passo in avanti potrà essere compiuto a livello di motore, sia dal punto di vista della potenza che della solidità. Quando le componenti sono state portate al massimo, infatti, sono sopraggiunti anche i problemi tecnici. A livello di aerodinamica, poi, si parla solamente di dettagli, come del resto il comportamento con gli pneumatici. La “Rossa” nel 2017, per esempio, sfruttava ottimamente UltraSoft e SuperSoft, mentre con le Soft la Mercedes era in grado di fare letteralmente la differenza. In poche parole tre aree sulle quali il team di Maranello sta lavorando alacremente per offrire ai suoi piloti due vetture in grado di combattere ad armi pari, sempre e comunque, contro le temibili Mercedes.

Il 2018 sarà un anno da dentro o fuori per diversi motivi. A livello di scuderia in primis, perché la Ferrari non può permettersi di prendere ulteriori schiaffoni dai rivali anglo-tedeschi (le parole di Sergio Marchionne sono state eloquenti) ed a livello di piloti in seconda battuta. Sebastian Vettel e Lewis Hamilton sono entrambi a quota quattro titoli iridati. Chi vincerà nella prossima stagione salirà a cinque e prenderà il comando in questo duello infuocato. Siamo certi che nessuno dei due vorrà permettere che il rivale diretto abbia vita facile per cui ci attendono 21 GP davvero infuocati. La Ferrari è pronta, in gergo pokeristico, ad andare in “all-in”. Tecnici e ingegneri lo sanno e stanno plasmando una nuova macchina in grado di rendere possibile tale azzardo. Mercedes permettendo..

 

 





 

 

alessandro.passanti@oasport.it

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