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F1, il ritorno dell’Alfa Romeo nel Circus: grande strategia di marketing e la nota stonata di Antonio Giovinazzi

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L‘Alfa Romeo è tornata nel Mondiale di F1 dopo 33 anni. Sabato mattina il presidente della Ferrari Sergio Marchionne si è lasciato andare a frasi entusiastiche essendo l’ideatore di quest’importante operazione: Il ritorno di Alfa Romeo in F1 è un evento storico, un momento speciale non solo per noi, ma anche per il nostro Paese, importante per il nostro brand, ma anche per tutto il mondo della Formula 1. La catena del Dna Alfa rimesso insieme si completa con questo progetto – ha dichiarato Marchionne –  L’accordo con Sauber è figlio del rapporto con una scuderia che si è sempre fatta valere e che ha sempre avuto nei giovani un’attenzione come nei desideri del fondatore Peter Sauber”.

Una partnership tecnico-commerciale pluriennale tra la Sauber ed il marchio di Arese dunque grazie al quale l’Alfa porterà risorse alla squadra svizzera, come simboleggiato dal title sponsor, mentre la Ferrari fornirà la tecnologia: power unit 2018, cambio e sospensioni. E’ evidente che parliamo di una grande strategia di marketing visto che l’azienda italiana si assicura una visibilità mondiale del proprio brand con cifre importanti.

Tuttavia questo progetto non ha coinvolto attivamente il nostro Antonio Giovinazzi nel roster dei piloti scelti della scuderia. Il pugliese, infatti, sarà di fatto riserva in tre contesti diversi (Ferrari, Sauber ed Haas). Forse, l’unica vera nota stonata della trattativa tra il team svizzero e la Rossa. Nei fatti il potere dei soldi di Marcus Ericsson, sponsorizzato dalla società Longbow Finance S.A., ha fatto la differenza mentre per quanto concerne Charles Leclerc, neo campione del mondo del campionato di F2, i meriti sportivi gli avevano già assicurato da tempo un sedile.

 





 

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giandomenico.tiseo@oasport.it

Twitter: @Giandomatrix

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Foto: profilo twitter F1

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