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Ciclismo, Nicola Conci: una possibile carta da grandi giri per il futuro dell’Italia

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Tutto pronto per la nuova stagione di ciclismo internazionale. In Australia, al Tour Down Under, scatterà il circuito World Tour: tanti corridori voleranno in Oceania per iniziare a testare la condizione in vista degli appuntamenti più importanti del 2018. Tra loro sicuramente molti saranno anche neo professionisti, reduci dalle categorie minori. In casa Italia uno dei più attesi è Nicola Conci: il trentino di Pergine Valsugana può essere una possibile carta da grandi giri per il futuro Bel Paese.

Tralasciando i due fenomeni del ciclismo tricolore, Vincenzo Nibali e Fabio Aru, che praticamente in ogni grande corsa a tappe dimostrano di poter lottare per il podio, alle loro spalle latitano i giovani talenti pronti a sostituirli nel futuro prossimo (da segnalare che il sardo è comunque relativamente all’inizio della carriera, con i suoi 27 anni molto probabilmente ancora deve raggiungere il picco massimo). Se nell’ultimo lustro il problema maggiore sembrava essere quello delle Classiche, ora con Gianni Moscon la soluzione sembra essere stata trovata. Proprio dal Trentino arriva anche Conci, a caccia di grandi risultati nel passaggio al professionisto in maglia Trek.

Nonostante una brutta caduta ad inizio stagione, nel GP Liberazione, che lo ha costretto ad un lungo stop a causa della frattura della clavicola, il classe 1997 è riuscito comunque ad ottenere la chiamata da una delle squadre più importanti del circuito, quella che fino all’ultima Vuelta era la compagine di Alberto Contador. Il debutto nelle corse dei grandi era comunque già arrivato grazie a Davide Cassani, che lo aveva convocato con la propria nazionale per la Settimana Coppi e Bartali. Il finale di questo 2017 non è stato comunque da ricordare a livello di risultati: dopo un discreto Giro d’Italia under 23 sono arrivati il ritiro prematuro al Tour de l’Avenir e una scialba 60ma piazza al Mondiale di Bergen.

L’ex corridore della Zalf Euromobil Désirée Fior è comunque considerato uno dei talenti più puri dagli addetti ai lavori. Arrivare in una squadra World Tour a 20 anni non è da tutti, ma le caratteristiche da scalatore dimostrate dal trentino hanno stupito molte delle compagini più titolate. Le prime corse tra i professionisti saranno sicuramente di ambientamento, ma, già in estate, ci aspettiamo qualche primo segnale importante.

 





 

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gianluca.bruno@oasport.it

Foto: Twitter Zalf

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