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Basket, Qualificazioni Mondiali 2019: inizia l’era Sacchetti. Italia con i problemi di sempre: riuscirà a risolverli?

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Solo due giorni e poi prenderà il via il nuovo corso dell’Italbasket. Sarà una Nazionale diversa dal solito quella che vedremo in campo nei primi due impegni delle qualificazioni ai Mondiali del 2019 contro Romania e Croazia, in linea con i cambiamenti introdotti dalla FIBA. Il nuovo calendario internazionale si sovrappone a quello di NBA ed Eurolega, motivo che ha spinto infatti Ettore Messina a dover rinunciare alla panchina azzurra. Al suo posto la Federazione ha scelto Meo Sacchetti. Il tecnico pugliese non è però l’unica novità perché l’assenza dei giocatori impegnati oltreoceano e nella massima competizione europea apre le porte a molti volti nuovi. O a graditi ritorni, come quello di Alessandro Gentile.

L’Italia riparte dai quarti di finale degli ultimi Europei, raggiunti dopo un’estate piuttosto turbolenta. Difficoltà in cui sono usciti il cuore e l’anima del gruppo azzurro, capace di andare oltre i propri limiti, con carattere, grinta e sacrificio. Caratteristiche imprescindibili anche per il nuovo corso. Sacchetti ha convocato 16 giocatori, tra i quali sceglierà i 12 che comporranno il roster per le prime due partite: il CT, oltre a dover rinunciare alle stelle di NBA ed Eurolega, dovrà fronteggiare i problemi atavici dell’Italbasket, il principale rappresentato dall’asse play-pivot.

In Nazionale manca da tempo uno specialista in cabina di regia. Negli ultimi anni il titolare è stato Daniel Hackett, che non ha certo le caratteristiche di playmaker puro ma dà il meglio di sé quando può esprimere le sue doti offensive. Motivo per il quale è stato spesso Marco Belinelli a prendere in mano il gioco. Nel corso degli ultimi Europei, però, l’Italia ha scoperto Ariel Filloy. Il play di Avellino ha impressionato per la sua personalità, dando sempre il massimo del suo contributo quando è stato chiamato in causa. L’italo-argentino sa trattare il pallone e la sua presenza in campo potrà delegittimare dai compiti di playmaking le guardie scelte da Sacchetti, che potranno in questo modo sprigionare il loro talento offensivo (su tutti Della Valle, Aradori e Flaccadori). L’inizio di stagione, poi, ci ha consegnato un Luca Vitali in grande spolvero, protagonista del grande avvio di Brescia in Serie A. Il play bolognese è un regista puro e a 31 anni avrà finalmente la chance di avere un ruolo importante in azzurro, dove ha sempre trovato la strada bloccata nel suo ruolo.

Problemi differenti sotto canestro. Non ci sarà Marco Cusin e al suo posto sono stati scelti Andrea Crosariol, al ritorno in Nazionale dopo sei anni, e Antonio Iannuzzi, al debutto. La pallacanestro moderna, però, impone ai lunghi anche una buona tecnica per aprire l’area e tirare da fuori e questo agli azzurri manca. Non solo ai centri puri, ma anche ai “piccoli” Paul Biligha e Christian Burns, ai quali l’energia e la volontà (encomiabili) non sempre basta. Sarà molto interessante, quindi, verificare quale sarà la strategia scelta da Sacchetti per ovviare a tale problema. Nel caso in cui il CT dovesse decidere di optare, non necessariamente per tutto l’arco della partita, per il quintetto piccolo, ecco che le candidature al ruolo di “centro” portano a Raphael Gaspardo, sorpresa di questo inizio di campionato con Pistoia, e (estremizzando ulteriormente la scelta) Achille Polonara, tornato finalmente sui suoi livelli a Sassari.

 





 

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alessandro.tarallo@oasport.it

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Credit: Ciamillo

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