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Pattinaggio Artistico: Carolina Kostner, il corto è già un gioiello, ora bisogna arricchire le combinazioni di salti

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Carolina Kostner è tornata e ha avuto modo di dare il benvenuto alla nuova stagione in casa, dall’Ice Lab di Bergamo, dove si è disputato il Lombardia Trophy 2017, tappa italiana delle Isu Challenger Series. Davanti a un pubblico che faceva il tifo per lei, Carolina si è mostrata sorridente e felice del risultato ottenuto, un terzo posto con un punteggio finale di 198,36.

Siamo ancora lontani dal suo personal best, quel 216.73, ottenuto alle Olimpiadi di Sochi nel 2014, ma non era di certo questo l’obiettivo dell’evento, né il momento più adatto per aspettarsi un grande risultato in termini numerici. Carolina è arrivata con l’intento di riprendere confidenza col ghiaccio, di esibirsi di nuovo davanti a un pubblico e a una giuria, di vedere la valutazione di quest’ultima dopo i suoi nuovi esercizi. E questi sono stati tutti obiettivi raggiunti. «Mi sono sentita molto bene, l’ho affrontata come una giornata di allenamento, ovviamente in condizioni speciali; siamo ad inizio stagione ed è solo la prima gara, ma non ho dubbi che migliorerò sempre più», ha detto, consapevole di cosa rappresenti questa tappa di avvicinamento agli eventi che contano.

Carolina può davvero dirsi soddisfatta della sua tenuta di gara, considerando che è rientrata nuovamente alle gare meno di un anno fa. Il suo coach Alexei Mishin ha detto che hanno preparato programmi competitivi oltre che molto belli e abbiamo avuto modo di vederli per la prima volta proprio durante il fine settimana a Bergamo.

Il corto, montato sulle note di “Ne me quitte pas” nella versione cantata da Celine Dion è un gioiello. La coreografia di Lori Nichol si adatta perfettamente alla musica struggente e l’interpretazione di Carolina è strepitosa. E’ un programma intenso, non da tutti, ma che sfrutta al meglio le qualità della pattinatrice italiana e da cui lei esce con grande eleganza. E’ bella da vedere Carolina, leggiadra sul ghiaccio, perfetta nelle sequenze di passi e anche nelle trottole e non commette alcuna sbavatura sui salti. La giuria la premia con 71.67 punti (77.24 il suo record con quell’Ave Maria indimenticabile), che le valgono il secondo posto di giornata.

Nel programma libero, sulle musiche del “Preludio al pomeriggio di un fauno” di Debussy, già proposto sette anni fa con una coreografia diversa, emerge un grande potenziale che Carolina dovrà sfruttare in questi mesi, lavorando per renderlo un programma da medaglie. Le premesse ci sono tutte, quello che occorre è migliorare i salti e non perché Carolina non sia solida, ma perché il livello internazionale si è talmente innalzato che, per poter ambire a risultati prestigiosi, occorre rischiare e mettere nei programmi le combinazioni triplo-triplo. L’atleta gardenese non ne ha presentata nessuna al Lombardia Trophy (ma siamo solo a settembre e la strada è lunga) e questo ha permesso a ragazze giovanissime come la russa Alina Zagitova e la giapponese Wakaba Higuchi, di superarla nella classifica generale, che alla fine l’ha vista medaglia di bronzo.

Sui components Carolina batte tutte e di gran lunga, sia nel corto, sia nel libero e giustamente, vista la differenza interpretativa notevole tra lei e le altre. Carolina è un’atleta matura, consapevole, che conosce le sue qualità e sa che la parte artistica è il suo asso nella manica perché, anche se meno tecnica, lei sul ghiaccio incanta. L’impressione dopo questa manifestazione è che per Carolina sia stata un importante banco di prova per testarsi e per capire cosa andare a migliorare. Interiormente è serena, felice di pattinare, soddisfatta del rientro, non vuole pensare a quando lascerà l’agonismo e si gode ogni momento.

Anche se ormai le sue avversarie hanno la metà dei suoi anni, Carolina ha dimostrato di esserci con la testa, di non essere una meteora come molte stelle in questo sport, di potere stare sempre ai vertici perché ha un talento sopraffino, apprezzato in tutte le parti del mondo e perché lavora sodo, con un team eccellente, che saprà consigliarla e aiutarla a migliorare quello che occorre.

Prossima tappa sarà la Rostelecom Cup dal 20 al 22 ottobre in Russia, la sua seconda casa visto che si allena prevalentemente a San Pietroburgo. Era dal 2013 che Carolina non sceglieva di partecipare a tappe del Grand Prix, quest’anno però non vuole lasciare nulla al caso e sarà anche al NHK Trophy a Osaka, in Giappone, dal 10 al 12 novembre. Prenderanno parte a questi appuntamenti i migliori atleti del circuito, sarà importante esserci e sfidarli. Carolina ha tutto il tempo per arricchire i suoi programmi, che con la sua eleganza da qui all’inizio dell’anno prossimo, quando parteciperà a Europei, Mondiali e Olimpiadi, potrebbero diventare tra i più belli della sua carriera.




 

 

Foto Valerio Origo

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