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MotoGP

MotoGP, nessuno come Valentino Rossi. Un ultimo giro senza sentire il dolore. Più forte di tutto, impresa indelebile

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Valentino Rossi ne ha combinata un’altra delle sue, ancora una volta è riuscito a incantare e a strabiliare tutti gli appassionati, ha risposto sonoramente a tutti i detrattori, si è esaltato in pista soltanto come lui sa fare, solo come lui è riuscito negli ultimi vent’anni. Il Dottore ha confezionato un’altra impresa mitologica, ha fatto la differenza grazie al suo immenso talento, alla sua classe proverbiale, alle sue uniche capacità, al suo eccezionale carisma.

Sì, il terzo posto conquistato oggi nelle qualifiche del GP di Aragon, quindicesima prova del Mondiale di MotoGP, entra di diritto tra le imprese indelebili della carriera del centauro di Tavullia, probabilmente alla pari del leggendario sorpasso su Lorenzo all’ultima curva di Barcellona, insieme alle battaglie con Biaggi e Gibernau, in coabitazione con il duello da favola con Stoner a Laguna Seca, nel mucchio in cui aleggiano anche i recenti scontri con Marquez. Fotogrammi di un Campione monumentale che è già nell’antologia del motociclismo, che ha sempre fatto la differenza, che ha creduto nell’impossibile, a tre settimane dall’intervento a tibia e perone è riuscito a tornare in pista e fare la differenza conquistando un’eccellente terza casella nella griglia di partenza.

Il recupero lampo di Valentino Rossi è un caso clinico a tutti gli effetti: potevano essere necessari un paio di mesi per recuperare e invece a lui sono bastate tre settimane per tornare e fare la differenza. Addirittura ha fatto meglio del 2010 quando gli furono necessari 41 giorni. Zoppicante, su una stampella, pronto a domare una moto da 270 cavalli e pesante 160kg. Al Mugello, nel 2010, il Dottore si procurò una frattura scomposta della tibia destra che richiese due operazioni, poi ritornò al Sachsenring e concluse al quarto posto dopo un bel duello con Stoner. I piloti, si sa, sono di un’altra razza e recuperi così miracolosi non sono certamente una novità ma i tempi impiegati da Valentino Rossi sono davvero record, garanzia della sua immensità.

L’ultimo giro delle qualifiche odierne è stato a tutto fuoco, a bomba, ha dato davvero tutto, ha spremuto il suo fisico fino in fondo, non ha pensato al dolore, non ha sentito il male, ha forzato per regalarsi una gioia unica e per scaldare tutti gli appassionati: vive per queste emozioni e ancora una volta non si è tirato indietro. Domani in gara riuscirà a tenere il passo dei migliori o il suo fisico lo abbandonerà con il passare dei giri?




 

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