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Ciclismo, Mondiali 2017: i top&flop dell’Italia. Moscon super ma beffato, Bettiol stupisce, a Viviani mancano le gambe

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Il quarto posto di Matteo Trentin e sopratutto le ottime sensazioni destate da Gianni Moscon rendono positiva l’esperienza della nazionale italiana ai Mondiali di Bergen 2017, considerando la prova maschile in linea. Andiamo ad analizzare come si sono comportati i corridori azzurri nei 267 chilometri di gara.

BENNATI Daniele: si fa vedere davanti un paio di volte, come stopper. Per il resto mantiene le prime posizioni del gruppo in maniera silenziosa, svolgendo il proprio ruolo con costanza e tranquillità. Non gli si chiedeva di vincere, ma di aiutare i compagni a tenere le giuste posizioni in gruppo.

BETTIOL Alberto: una gamba super! Negli ultimi due giri si fa vedere tantissimo: nell’ultimo passaggio a Salmon Hill addirittura è il secondo miglior azzurro dopo Gianni Moscon, poi tira la volata a Matteo Trentin, a dimostrazione che aveva ancora energie da spendere. L’età è dalla sua e la prestazione di oggi è un ottimo viatico in ottica futura, considerando anche il lungo chilometraggio.

COLBRELLI Sonny: non la sua miglior giornata. Ha dimostrato in passato di poter tenere i migliori, mentre oggi è nettamente calato alla distanza per poi staccarsi nel momento decisivo e chiudere nel gruppetto di Viviani, che sulla carta è un velocista puro. Dati anche gli ultimi risultati, ce lo saremmo aspettati nel primo gruppo.

DE MARCHI Alessandro: fa il suo, cogliendo la fuga giusta per consentire ai compagni di non dover tirare in testa al gruppo. Non ha la condizione dei giorni migliori, ma basta e avanza per mettere in cascina l’ennesima prova solida della carriera.

MOSCON Gianni: non è questa la sede in cui discutere della squalifica. Fermiamoci alla prestazione, pensando che per rientrare dopo la caduta abbia comunque speso più che rimanendo in gruppo. La forza e la naturalezza con cui è uscito dalla ruota di Gilbert e Terpstra per riportarsi su Alaphilippe sono state impressionanti. Peccato che abbia perso le ruote del transalpino nel tratto in pavé, altrimenti la coppia avrebbe avuto più opportunità di arrivare. Da promessa, sta diventando sempre più una certezza. È pronto per vincere.

PUCCIO Salvatore: anche lui utile alla causa dei compagni, sempre presente nelle prime posizioni a svolgere il lavoro sporco.

TRENTIN Matteo: che in una volata sia arrivato dietro Sagan, Kristoff e Matthews ci sta tutto. Promosso a pieni voti, sempre attento nelle prime posizioni del gruppo per inserirsi nei vari gruppetti che si sono formati ma senza sprecare energie superflue. Il quarto posto gli può dare fiducia e conferma che quanto di buono fatto nell’ultimo mese non era stato un fuoco di paglia.

ULISSI Diego: ci sarebbe piaciuto vederlo all’attacco, ma se il compito assegnato dal CT era quello di stopper l’ha svolto alla grande saltando di ruota in ruota per inibire qualsiasi tentativo. Data la facilità con cui andava in salita, si poteva sfruttare nelle ultime due tornate.

VIVIANI Elia: nell’ultimo passaggio su Salmon Hill perde le ruote del gruppo buono, ma era preventivabile. Difficile pretendere che fosse davanti in un gruppo con meno di 30 corridori, ma è stato comunque autore di una buona prova.





 




Twitter: @Santo_Gianluca

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Foto: Federciclismo

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