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Ciclismo

Vuelta a España 2017: i favoriti. Chris Froome su tutti, ci provano Vincenzo Nibali e Fabio Aru

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Scatta sabato 19 agosto da Nimes la Vuelta a España 2017. Startlist di altissimo livello per la corsa a tappe spagnola che, programmata poco prima del finale di stagione, è meta per tutti coloro che vogliono cercare una condizione ideale in vista del Mondiale o del Lombardia, o che semplicemente vanno a caccia dell’ultimo colpo dell’anno. Anche in chiave classifica generale c’è praticamente tutto il meglio in circolazione: andiamo a scoprire i favoriti.

Uno su tutti: si tratta di Chris Froome. Il fenomeno del Team Sky per l’ennesima volta si dedica al grande giro iberico dopo il trionfo al Tour de France: fino ad ora non è mai riuscito a concludere in maglia rossa, anche se spesso e volentieri è stato vicinissimo all’impresa. Questo sembra essere l’anno giusto per chiudere una meravigliosa doppietta: la condizione a fine Grande Boucle è apparsa addirittura in crescendo e può arrivare in Spagna con la forma giusta.




In casa Italia c’è il duo dei corridori che portano il tricolore in alto nelle grandi corse a tappe. Vincenzo Nibali e Fabio Aru si sfidano per la prima volta in una gara così importante, entrambi vanno a caccia del colpo grosso nella Vuelta che li ha lanciati nel panorama internazionale. Lo Squalo dello Stretto sembra essere davvero pimpante e pronto ad un nuovo miracolo: dopo il Giro d’Italia si è preparato a puntino per questo obiettivo. Condizione da scoprire quella del sardo dell’Astana, uscito dalla quinta piazza al Tour e non allenatosi in altura. Riuscirà a valere quanto i rivali sulle montagne?

Quarto incomodo è Romain Bardet. Il francese deve provare a dimostrare di valere molto anche al di fuori del Tour de France, nel quale è reduce da due podi finali consecutivi. Ha sognato addirittura in giallo nella corsa di casa, prima di “crollare” nell’ultima cronometro. In Spagna c’è molta più salita e spazio anche per attacchi da lontano: la fantasia del capitano dell’AG2R può aiutare.

Foto: Pier Colombo

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