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Ciclismo

Vuelta a España 2017: Bob Jungels, nuova tappa sulla strada per diventare un campione

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Oramai non può essere più considerato una sorpresa. Bob Jungels, lussemburghese classe 1992, è uno dei giovani più promettenti del panorama ciclistico internazionale. Una carriera che gli ha già riservato diverse soddisfazioni, nonostante i pochi anni di professionismo, appena quattro. Quanto basta, però, perché tutti si accorgessero delle doti di questo ragazzone di 1,89 m, sulla carta passista-scalatore, ma molto forte anche a crono (diversi titoli Under23 oltre a quelli nazionali). Le caratteristiche per puntare ai Grandi Giri sembrano esserci tutte: ecco perché Jungels sarà uno dei più attesi alla prossima Vuelta a España.

La prima grande corsa disputata dal lussemburghese è stata proprio quella spagnola, nel 2014, quando raccolse il premio combattività nella 17^ tappa. L’anno successivo, poi, è arrivato il debutto al Tour, dove si è piazzato 27° in classifica generale, quinto tra i giovani. Un primo step verso la maturazione è arrivato nel 2016, con il passaggio alla Quick-Step: dopo aver vinto la maglia di miglior giovane alla Tirreno-Adriatico, anche i meno esperti hanno cominciato a sentir parlare di Jungels. Al Giro d’Italia, infatti, ha indossato la Maglia Rosa al termine della decima tappa, vestendola per tre giorni, e, soprattutto, ha vinto la classifica riservata ai giovani.

 




 

Una crescita graduale, dicevamo. Quest’anno, infatti, dopo essersi ripetuto alla Tirreno-Adriatico, Jungels ha vestito i gradi di capitano della Quick-Step al Giro ed anche in questa edizione è riuscito ad indossare la Maglia Rosa, persa sull’arrivo in salita del Blockhaus, quando il lussemburghese ha accusato non poche difficoltà. Le sue doti da cronoman, però, gli hanno consentito di recuperare terreno in classifica, confermandosi come il miglior giovane della Corsa Rosa. Non solo, nella 15^ tappa, dopo aver provato a staccare i migliori in salita, è arrivata anche la soddisfazione della prima vittoria di tappa, allo sprint.

La Vuelta 2017 rappresenta, dunque, un bel banco di prova per testare le ambizioni di questo ragazzo. Dopo due anni in cui ha disputato solo il Giro, ora torna in Spagna in quello che può essere considerato un debutto: le ambizioni, infatti, sono ben diverse rispetto al lontano 2014. Le sue doti nella corsa contro il tempo lo aiutano certamente, ha dimostrato di saper vincere allo sprint, mentre in salita sembra mancargli continuità nell’arco delle tre settimane. Imparerà a gestire fisico e mente ed il fatto di aver già vestito la maglia di leader, con tutta la pressione e la responsabilità che ne conseguono, può certamente contribuire a farlo crescere ulteriormente. È lecito attendersi di tutto: l’exploit definitivo sembra davvero vicinissimo.

alessandro.tarallo@oasport.it

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Foto: profilo Twitter Giro d’Italia

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